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Raccogliere tappi in plastica per un doppio aiuto concreto

Raccogliere tappi di bottiglia per contribuire all’acquisto di una carrozzina ad un portatore di handicap, agli inizi degli anni ’90 nacque come leggenda metropolitana, tanto che in quegli anni un disabile italiano dal nome Franco arrivò a raccoglierne più di cinque quintali di tappi in plastica, ma poi l’amara scoperta che si trattava appunto di una diceria popolare. Ma la storia di Franco fece il giro di tutto lo Stivale e in tanti si mobilitarono contribuendo ad una colletta per comprargli una carrozzina. 

Non si è mai saputo che fine abbiano fatto i tappi di bottiglie raccolti da Franco, sicuramente dopo tanto impegno e costanza, saranno finiti in qualche cassonetto dell’indifferenziata. 
A distanza di qualche anno, la leggenda si è trasformata in realtà, in effetti un’opportunità di “business” c’è, e vede coinvolte in modo particolare – scuole, associazioni e parrocchie, le quali organizzano punti di raccolta.  I tappi in plastica sono principalmente composti da polietilene (LDPE), un materiale che si presta molto facilmente per essere rilavorato al fine di crea nuovi oggetti. 

Raccolta tappi, perché è importante

Ognuno di noi piò contribuire alla raccolta dei tappi, con ogni probabilità chiedendo informazioni nella scuola dei nostri figli, nella parrocchia del paese o cercando qualche associazione sul nostro territorio, troveremo facilmente un punto di raccolta dove poter depositare i tappi raccolti, questo nostro impegno contribuirà all’acquisto da parte di queste associazioni di beni e servizi utili ai meno fortunati.

Quanto si può guadagnare? Con la raccolta dei tappi in plastica non si diventa ricchi, un quintale viene pagato dai 15 ai 20 euro, stiamo parlando di circa 40mila tappi. Non si tratta di cifre importanti, ma l’impegno di una piccola comunità può aiutare qualche associazione a raggiungere numeri importanti. 
Contribuire alla raccolta è un impegno sociale ed etico, senza mettere mano al portafoglio è possibili aiutare le scuole ad acquistare attrezzature e libri di testo; aiutare associazioni sportive nell’acquisto di attrezzature; e in altri casi, contribuire a salvare vite umane, in quanto sono sempre di più le associazioni che utilizzano la raccolta dei tappi per ottenere defibrillatori.

Senza dimenticarci il contributo ecologico che il riciclo dei tappi marchiati con le sigle PE, 2 o HDPE possono portare all’ambiente, in quanto per ottenere un chilogrammo di HDPE sono necessari quasi 2 Kg di petrolio, in termini di energia e di materia prima.

Dove portare i nostri tappi in plastica

In Francia da diversi anni è nata un’associazione dal nome “Bouchons d’Amour”, in italiano “Bacio d’Amore”, che ha fatto della raccolta dei tappi in plastica il suo scopo principale al fine di acquistare attrezzature per disabili e contribuire alle operazioni umanitarie all’estero a favore dei paesi poveri. L’associazione francese, nata nel 2005, ma già attiva dal 2001, solo nel 2017 ha raccolto ben 1.623.065 tonnellate di tappi.

Anche in Italia sono tantissime le associazioni che raccolgono tappi in plastica al fine di realizzare i propri progetti benefici, basta fare una semplice ricerca sul web per trovare, eccone alcune:

Centro Modalità Sviluppo Reciproco – La Onlus in questione ha come obiettivo il sostegno ai progetti di approvvigionamento idrico che portiamo avanti nella Regione di Dodoma in Tanzania, ad oggi sono riusciti a portare acqua potabile a più di 55.000 persone in Tanzania.

FMS Onlus – Grazie al contributo ricavato dalla raccolta dei tappi, aiutano la ricerca biologica e genetica, solo nel 2017 sono stati raccolti oltre 150 tonnellate di tappi in plastica, per un valore di 24.000 euro.

CRI – Anche la Croce Rossa in molte città mette a disposizione dei punti di raccolta, oltre ad un’attiva collaborazione con COREPLA, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica.