Ogni consulente SEO ormai sa di poter contare su un’arma in più per svolgere il proprio lavoro in maniera ottimale: si tratta di Google Instant, uno strumento che ha cambiato in modo sensibile le modalità con cui le persone effettuano ricerche sul web. La stessa Marissa Mayer, ai tempi del lancio, ne ha parlato come di un passo in avanti fondamentale per le ricerche: e oggi si può dire che sia stato proprio così.
Ma che cos’è Google Instant?
Questo strumento, che ormai è ben presente a chiunque compia delle ricerche su Google, prova a prevedere quel che l’utente sta cercando, e mostra i risultati più probabili a mano a mano che si digitano le parole. La tecnologia di auto-completamento di Google è la peculiarità principale di questa feature. Il punto di partenza da cui è scaturita la decisione di implementare Instant è da individuarsi nella constatazione che gli utenti del web, in genere, digitano in modo piuttosto lento, ma riescono a leggere in maniera veloce. Ciò significa che gli internauti con Instant hanno la possibilità di modificare i risultati nel momento stesso in cui digitano le parole di ricerca, e non devono attendere che il sistema elabori le soluzioni dopo che è stato premuto l’invio.
I vantaggi sono evidenti: se le ricerche sono più raffinate, il risparmio di tempo è concreto; inoltre, i link giusti vengono mostrati molto più velocemente. Si risolve, per altro, il problema di chi scorre i risultati in modo ripetitivo. Certo è che i suggerimenti mostrati possono anche “distrarre”, cioè portare gli utenti in un punto lontano da quello in cui volevano inizialmente finire.
Un consulente SEO può trovare un grande aiuto in Instant, ma è bene mettere in evidenza che lo strumento ha modificato unicamente il modo in cui i risultati vengono visualizzati, mentre è stato lasciato intatto l’algoritmo da cui i risultati di ricerca sono generati (così come non sono stati cambiati la matrice dei link dei siti, la loro ottimizzazione, l’aggiornamento dei loro contenuti, e così via).
In effetti, le novità più significative da questo punto di vista sono arrivate con Google Suggest, che può essere considerato come il padre di Google Instant: con la sua presenza, le query di ricerca sono state standardizzate. In ottica SEO, ciò ha rappresentato un cambiamento importante, perché nel momento in cui vengono suggerite le parole più frequenti quando si digitano le keyword è evidente che dal punto di vista dell’ottimizzazione alcune parole chiave diventano più importanti rispetto ad altre. Con Instant i primi dieci risultati, cioè la prima pagina di Google, sono diventati ancora più importanti, e ciò ha reso il lavoro di ogni consulente SEO ancora più prezioso.
L’aiuto in una strategia SEO deve essere, quindi, sfruttato e studiato con attenzione, anche perché Google Instant è personalizzato e si basa sui risultati di ricerca precedenti. La SEO non è stata “uccisa” da Instant, a differenza di quello che si poteva temere al momento del suo lancio, ma – anzi – si è adattata a tutti i cambiamenti nei comportamenti di ricerca che si sono verificati.