Dalla messa in pausa di nuovi progetti, ai tagli al personale, alla ricerca di modi per contenere le spese, la vita aziendale durante il COVID-19 è piena di decisioni difficili.
E anche se la maggior parte di noi sa che lo stress da caos può portare a decisioni errate, da una valutazione e un’elaborazione di feedback alterati ad una tendenza a tornare a opzioni “sicure”, basate sull’abitudine, c’è poco da fare: il processo decisionale (consapevole) è oggi più difficile che mai…anche se la posta in gioco è (paradossalmente) molto alta.
“Lo stress crea cortisolo e altre sostanze chimiche nel corpo, che riducono radicalmente la nostra capacità di pensare e analizzare lucidamente i fatti. E, così, ripieghiamo su strategie decisionali, abitudini, che tendiamo a copiare da altri, piuttosto che pensare alle conseguenze delle nostre azioni”, ci dice Renato Baldo, CEO dell’agenzia di Marketing Digitale Webjet.it a Vibo Valentia.
Oltre alla necessità di prendere decisioni immediate di fronte a una crisi, le nostre scelte stanno diventando più complesse.
In tempi di crisi, dove è fondamentale mantenere la freddezza, vanno tenuti a mente alcuni punti chiave che possono aiutare a migliorare il processo decisionale, indipendentemente dal settore di mercato.
Iniziare Con il Risultato: definire gli Obiettivi
Quando ci approcciamo al lavoro con i vari team aziendali, spesso partiamo da quello che vorremmo ottenere noi, come singoli. Quando chiediamo ai vari reparti quale sia il risultato che vogliono ottenere, otteniamo risposte diverse, a volte pure conflittuali.
Questo problema comune fa deragliare il processo decisionale anche in tempi più tranquilli, figuriamoci ora: “il semplice allineamento intorno ad obiettivi comuni, può portare molto lontano” ci ricorda il CEO di WebJet: capire cosa si sta cercando di realizzare e costruire il consenso intorno a questo è una delle chiavi per prendere decisioni consapevoli (e redditizie).
Nessuno ha tempo di perdere in paranoie fuori contesto, ora più che mai questo è dannoso tanto per il portafoglio quanto per l’umore del team in se!
Individuare i Giusti Dati
Una volta compreso dove vogliamo arrivare, si può iniziare a tracciare il percorso migliore per “scalare la montagna”. Per farlo, sarebbe consigliato iniziare da:
- Identificaficare i punti chiave, in base alla nicchia di mercato;
- Capire i ruoli e non mischiare le competenze;
- Raccogliere i dati rilevanti ai concorrenti, ostacoli e questioni che potrebbero affossare il processo di decisione consapevole;
- Eseguire un’analisi SWOT ed uno “stress test”, comprese analisi dei costi e degli scenari alternativi (serve sempre avere un piano B, C ed anche D!).
Acquisiti i dati, è possibile iniziare a condividerli con le persone dedicate ai vari processi, così da iniziare a “plasmare” il processo decisionale.
Nota bene per ogni “leader” (colui che guida con l’esempio; parlare di capo o boss nel 2020 è quanto di più anacronistico ed anti economico si possa fare): cosa sono disposto a fare per raggiungere i tuoi obiettivi? Qual è la posta in gioco? Che cosa sono disposto a rischiare?
“Una domanda che mi pongo spesso – ci dice ancora Renato – è: che cosa è prezioso e che cosa è sacrificabile?”, poiché le scelte non possono essere affidate a un lancio di dadi!
Sollecitare i diversi punti di vista
Quando si raccolgono dati e si raccolgono input, coinvolgere altri che possono portare diversità di pensiero è fondamentale per aiutare a superare i pregiudizi intrinseci e ottenere una visione più chiara.
A seconda degli obiettivi, ciò include ascoltare persone con ruoli o opinioni diverse, così come da stakeholder che rappresentano diversi background demografici e psicografici.
Quando siamo stressati, ci concentriamo sulle azioni che abbiamo sempre avuto disponibili (una sorta di comfort zone indotta). E quando si entra in un team diversificato che si occupa di brainstorming, spesso si scoprono cose che si potrebbero fare e che non ci si era mai nemmeno pensato prima.
Si può trovare un nuovo approccio o che le opzioni che si stanno prendendo in considerazione sono totalmente fuori strada. Incoraggiare il contributo di altri che sono diversi da noi può aiutare a superare i pregiudizi e gli ostacoli che influenzano il buon processo decisionale.
Senza dimenticare le tecniche “vecchio stampo” come una live su Skype utilizzando lavagna e pennarelli colorati!
Capire Cosa si Può Controllare
In tempi di cambiamento e di crisi, le persone si trovano a dover affrontare una serie di fattori, alcuni dei quali “controllabili” ed altri no.
Capire la differenza tra i due è essenziale: dovremmo sempre lavorare sulle cose che possiamo controllare, cercando di capire come queste ci stanno influenzando, nel bene e nel male.
Forse non si possiamo controllare la durata di un ordine dal nostro e-commerce, mentre il figlio ci salta addosso nel soggiorno di casa, ma possiamo decidere come adattare il nostro modello di business per trovare nuovi flussi di reddito.
Prendere decisioni basate su fattori che non si possono controllare o su questioni che non si conoscono in partenza, provoca il rimanere bloccati in uno stato di “paralisi analitica” (un cane che si morde la coda, senza un vero perché).
Quando ci si adegua in base alle necessità, è possibile creare modelli ed esplorare scenari con un maggior grado di precisione.
In Conclusione
Una volta presa una decisione, questa va eseguita senza timore: misurare i risultati ed essere pronti ad adeguarsi se necessario. Man mano che si ottengono nuove informazioni o le condizioni cambiano, potrebbe essere necessario stravolgere tutto!
Mentre il processo decisionale può sembrare più difficile ora, la pandemia di COVID-19 sta costringendo molti imprenditori a riesaminare le loro attività commerciali e gli ecosistemi in cui esistono.
“Il lato positivo di questa emergenza è che sta costringendo tutti a pensare alla curva esponenziale, alle azioni a distanza, alle interdipendenze tra posti di lavoro, all’economia e alla salute”, conclude Renato, dal suo ufficio virtuale con vista sul Santuario di Santa Ruba.
Questo può portare a nuovi modi di pensare ed a nuove soluzioni. Da ogni crisi nascono opportunità, farsi abbattere e mettere la testa sotto la sabbia sarà solo la conferma che, forse, quel modello di business era destinato ad estinguersi, come in un normale processo evolutivo e di selezione naturale.