Uvetta, la regina della tavola
Fra gli ingredienti che ricorrono più frequentemente nella cucina mediterranea, sia dolce che salata, c’è un tipo di frutta secca dotato di caratteristiche fisiche e organolettiche estremamente peculiari e riconoscibili. Si tratta dell’uvetta, o uva passa, un elemento imprescindibile nella preparazione di numerosi piatti della tradizione culinaria nata intorno al Mediterraneo. Dal panettone milanese all’asure turco, dal castagnaccio al cous cous, l’uvetta è la regina della tavola.
L’uvetta nella tradizione alimentare del Mediterraneo
Fin dall’antichità, anche in Italia, è usanza far appassire al sole i grappoli d’uva, per poterne consumare gli acini disidratati anche quando il frutto non è più disponibile nei campi. La disidratazione elimina l’acqua contenuta negli acini, ma mantiene praticamente inalterati gli altri elementi nutritivi che la compongono.
Fra le varietà di uva destinate a questi specifici trattamenti di essiccazione, c’è la Sultanina. Particolarmente pregiata, l’uva sultanina è diffusa da secoli in Grecia, Turchia e Iran e viene apprezzata per il colore ambrato, la buccia estremamente morbida, il sapore dolcissimo e gli acini privi di semi.
Le tante varietà di uvetta
Negli Stati Uniti, la Sultanina è conosciuta come Thompson Seedless (letteralmente, Thompson senza seme), dal nome del primo viticoltore che l’ha coltivata in California, William Thompson. Attualmente, insieme all’Australia e ad alcuni Paesi dell Medio Oriente mediterraneo, gli U.S.A. sono proprio fra i maggiori esportatori di Sultanina.
In commercio, esistono diverse varietà di uvetta. L’uva sultanina è la più diffusa, ma sono estremamente comuni anche l’uva di Corinto (piccoli acini, buccia bluastra, senza semi), l’uva di Smirne (acini grossi, scuri e senza semi) e l’uva di Malaga (acini grossi, di colore chiaro, con pochi semi). L’uva sultanina e l’uva di Malaga sono prodotte anche in Italia e vengono raccolte a settembre, quando si svolge la vendemmia della normale uva da tavola e da vino.
I principi nutritivi dell’uva passa
Estremamente ricca di zuccheri, l’uvetta rientra nella categoria della frutta secca glucidica. Contiene anche ottime percentuali di sali minerali come rame e potassio. Si tratta di un alimento particolarmente energetico e calorico, che contribuisce a raggiungere velocemente il fabbisogno energetico quotidiano. L’uvetta di elevata qualità, selezionata con attenzione, è caratterizzata da un’interessante concentrazione di sostanze fenoliche note per i loro effetti antiossidanti e antitumorali. Inoltre, contribuisce al buon funzionamento del sistema cardiocircolatorio e del metabolismo.
Come consumare l’uvetta?
Consumata da sola o miscelata con altra frutta secca e disidratata, l’uvetta è un goloso snack spezzafame, particolarmente indicato nelle diete di chi conduce uno stile di vita attivo. Nell’alimentazione degli sportivi, che necessitano di reintegrare in fretta i principi nutritivi consumati durante gli allenamenti e alla fine di prolungati sforzi fisici, l’uvetta può essere considerata come un integratore alimentare sano e naturale.
L’uvetta è un alimento versatile ed estremamente goloso, in grado di arricchire in maniera originale ogni portata. A colazione, può essere abbinata al muesli fatto in casa o a uno yogurt al naturale. Fra un pasto e l’altro, può arricchire una macedonia o essere sgranocchiata al naturale, magari abbinata a qualche frutto secco sgusciato. Frullata insieme a frutta fresca di stagione, acqua e cannella, è l’ingrediente perfetto per uno smoothie speciale. Come insegnano la cucina del Nordafrica, quella dei Paesi mediorientali del Mediterraneo e perfino quella indiana, l’uvetta può accompagnare pietanze a base di riso, legumi, cereali e carne, spesso donando un’inaspettata nota dolce e delicata a piatti speziati.