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Piante, alla scoperta della Thuya

La Thuya appartiene al genere Thuya, conifera della famiglia delle Cupressaceae originaria del Nord America e del Canada.

La T. occidentalis si adatta con facilità ai climi freddi, ecco perché il suo habitat naturale si trova negli stati nordici dell’America, predilige terreni argillosi e calcarei e tollera discretamente gli ambienti urbani.[

Introdotta in Europa a scopo ornamentale, in Italia è frequentemente coltivata in parchi e giardini.

Si tratta di un albero monoico, sempreverde, con la chioma piramidale, ad accrescimento piuttosto lento tanto che può impiegare oltre 150 anni per raggiungere i 15 metri di altezza.

La corteccia dei rami è fibrosa, con foglie a squamette disposte su quattro file di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde-giallastro su quella inferiore.

I fiori sono diclini, piccoli e apicali quelli maschili, colorati, prima gialli e poi bruni, quelli femminili. La fioritura avviene tra marzo ed aprile.

I corpi fruttiferi sono strobili ovoidali di 10-15 mm di lunghezza, di colore rosso-brunastri, formati di 6-8 squame ad apice liscio che a maturità si aprono a rosetta con squame arrotondate e prive di uncini.[3]

Thuya occidentalis è una delle due specie di Thuya, native del Nord America, l’altra è la Thuja plicata.

La T. occidentalis contiene tannini, oli essenziali e flavonoidi.

Il legno veniva utilizzato di frequente dagli indiani d’America per la forza, leggerezza e durevolezza che lo rende adatto a diversi lavori, come la costruzione di case e di canoe

In omeopatia la Thuja è una pianta molto conosciuta ed è utilizzata per i seguenti principali disturbi sia psicologici che fisici: irritabilità, forte impazienza, pessimismo e ansietà, insonnia, forti emicranie, macchie cutanee e nei, unghie fragili, predisposizione a vene varricose, sudorazione accompagnata da un odore molto forte, predisposizione a polipi, infezioni ed infiammazioni dell’apparato urinario (cistiti), dolori addominali e mestruali e stipsi. Viene utilizzata, in alternanza con Sulphur (un non metallo e un importante costituente degli organismi viventi), nelle forme dolorose da processo artrosico diffuso, sensazione di rigidità della colonna con parestesie agli arti e senso di debolezza.

In fitoterapia è documentato l’uso dell’olio essenziale di Thuya per combattere le verruche su tutto il corpo  dato che l’olio è marcatamente virostatico, cioè inibisce la duplicazione virale.