Skip to content

La Mastopessi, il liftiing al seno

Moltissime donne ed anche tanti uomini sognano di poter rendere il corpo perfetto grazie alla chirurgia estetica. La chirurgia estetica consiste infatti in quell’insieme di pratiche e tecniche chirurgiche che sono volte a migliorare il corpo e la sua estetica, eliminando le imperfezioni, nel limite del possibile.

Uno degli interventi chirurgici più diffusi è la mastopessi. Si tratta di un intervento di chirurgia estetica comune, che ha lo scopo di ‘sollevare il seno’, rassodando il seno che sia ceduto o i cui tessuti siano molto rilassati, per mezzo della rimozione di una parte di tessuto mammario ed unione dei lembi.

La mastopessi viene anche chiamata lifting al seno. In genere è indicata per tutte le donne che abbiano voglia di risollevare un seno cadente, o ridurre e modificare la forma dell’areola mammaria, o il cui seno abbia perso la forma ed il volume lasciandosi andare. In genere è particolarmente indicato per le donne che hanno seni piccoli e cadenti. Il rilassamento del seno è chiamato, in gergo tecnico, ptosi mammaria e può essere dovuta a tanti motivi diversi, per esempio a motivi ereditari, all’invecchiamento, alla gravidanza ed all’allattamento, alla menopausa. Le ptosi mammarie possono essere di quattro tipi diversi a seconda che il rilassamento del seno sia più o meno accentuato.

Il chirurgo estetico, in questi casi, interviene con escissione della pelle in eccesso, fissando il seno in una posizione superiore. Il lifting del seno è un intervento molto diffuso, non è molto doloroso e viene generalmente eseguito in giornata.
Non esistono limiti di età per sottoporsi alla mastopessi, tuttavia è sempre bene attendere che il seno sia completamente sviluppato. Non è un intervento indicato per le donne che stiano progettando una gravidanza in quanto essa provoca uno stiramento della cute che potrebbe vanificare il risultato. La mastopessi può anche essere eseguita contestualmente a mastoplatica riduttiva o additiva.

Intervento di mastopessi

Prima di procedere all’intervento è necessario parlare con il chirurgo in modo che egli possa analizzare il seno della paziente, le dimensioni e la forma per studiare l’intervento. In particolare il chirurgo deve valutare il grado della ptosi mammaria.

Quindi viene creato un piano per riportare il seno ad essere tonico, proporzionato e armonico rispetto alla figura del corpo.
Grazie alla mastopessi è possibile sollevare il seno e rassodarlo, senza modificare il volume; se lo si ritiene è possibile contestualmente ridurre o aumentare il volume del seno, sentendo il chirurgo.
L’intervento di mastopessi viene effettuato in anestesia locale con sedazione profonda.
I tempi dell’operazione dipendono se si è optato solo per il lifting o anche per altre operazioni, in genere non superano l’ora e mezza.

Il chirurgo provvede all’incisione nel perimetro dell’areola, in modo da spostare il capezzolo nella posizione più adatta e più in alto rispetto al solco sottomammario. Quindi si procede alla seconda incisione verticale dal margine inferiore dell’areola al solco sottomammario. Infine, si realizza la terza incisione lungo il solco sottomammario per sollevare la struttura del seno. Il chirurgo, per mezzo di questa procedura, elimina alcune porzioni di cute e modella nuovamente il seno.

Infine i tessuti vengono suturati con punti interni ed esterni.
Dopo l’intervento di mastopessi, è possibile provocare dolore – che si seda con antidolorifici prescritti dal medico – e gonfiore. Dopo che vengono rimossi i bendaggi ed il reggiseno apposito, si prescrive l’uso di un reggiseno contenitivo elastico fino a che il tessuto torni alla normalità. Nell’arco di circa 10 giorni si tolgono anche i punti.
Fino alla guarigione completa bisogna evitare lavori pesanti, attività faticose, sollevamento di pesi con le braccia. Dopo 10 giorni si torna al lavoro e tutte le attività si riprendono dopo un mese.