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La foca monaca torna in Sardegna e non solo, ecco le località dove è possibile vederla!

L’hanno chiamata Morgana, come la celebre fata. Stiamo parlando della foca monaca avvistata e fotografata a Porto Corallo, in Sardegna. La notizia risale solo ad alcune settimana fa ma, della presenza di foche in queste acque si sapeva già da diverso tempo. Non si può parlare quindi di una vera e propria sorpresa perché, essenzialmente, ci sono stati diversi avvistamenti nel corso degli anni. Sono stati osservati esemplari dalla Puglia fino alla Calabria Ionica, dalla Sicilia alla Sardegna, dall’arcipelago toscano al Golfo di Trieste.

Le aree dove più di frequente ci son state segnalazioni sono le isole della Sicilia e la Sardegna, ma anche le isole Egadi e nel tratto di mare di fronte a Gaeta. Gli esperti pensano che l’avvistamento di questi animali in questi luoghi non sia per nulla casuale. Sostengono infatti che si tratti di alcuni individui provenienti da colonie che vivono in Paesi vicini all’Italia come Grecia e Turchia che stiano tentando di ritrovare un loro vecchio habitat del quale non hanno perso memoria.

Le grotte ed i luoghi appartati dove un tempo la foca monaca trovava rifugio per riprodursi sono oggi diventate attrazioni legate al turismo ed alle attività della stagione balneare. Anche per questo gli esperti stanno cercando di limitare i danni e ripristinare gli antichi luoghi da loro scelti per raccogliere le loro colonie. Le ultime notizie certe relative alla riproduzione, risalgono al 1980 circa, lungo le coste orientali della Sardegna.

I luoghi dove più di frequente sono stati fatti degli avvistamenti sono in Sardegna sono Porto Corallo in località Villa Putzu e presso l’isola dei Cavoli in località Villasimius. Gli esperti naturalisti sperano di poterle presto rivedere anche nel Golfo di Orosei dove la foca monaca si rifugiava nelle grotte dette “del Fico” e “del Bue Marino”, oltre che a cala Mariolu e cala Goloritzè.

La presenza della foca monaca in Sardegna, o comunque nei nostri mari, deve essere uno stimolo per prendersi cura della natura, cambiando approccio, strategie, politiche, economie legate al mare ed alle spiagge. Lo sviluppo sostenibile e il turismo responsabile sono la risposta giusta.