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Il mondo dei falsari di banconote, l’antidoto – I sistemi anticontraffazione

Quando si parla di falsari di banconote, si fa riferimento a coloro che, senza alcuna autorizzazione legale, riproducono denaro, realizzando copie più o meno perfette che spesso risultano difficilmente identificabili a occhio nudo.

Il mondo dei falsari, peraltro, è decisamente vasto e possiede una storia antica. Erroneamente si può pensare che le banconote maggiormente contraffatte siano quelle di grosso taglio, invece è l’opposto: nel nostro Paese, le più riprodotte risultano essere quella da 50 euro, seguite da quelle da 20 euro. Secondo i dati rilevati dalla Banca Centrale d’Europa, un cittadino europeo ogni settecento ha probabilità di ritrovarsi una banconota contraffatta nel portafogli, pur essendone ignaro.

Falsari di banconote: storia ed evoluzione del fenomeno

La storia dei falsari di banconote ha radici molto antiche. Basti pensare che in epoche passate, i contraffattori erano coloro che si occupavano di produrre monete utilizzando una quantità di oro o argento minore rispetto a quanto stabilito dalla legge.

Le prime testimonianze di falsificazione risalgono addirittura all’Atene del V secolo a.C. e all’Impero Romano, per arrivare alla riproduzione illegale del conio appartenente ai Ducati delle nostre città più importanti. Le tecniche di contraffazione si sono affinate durante i secoli fino al giorno d’oggi, così come si sono succeduti i provvedimenti per ostacolare la diffusione di falsi.

Al giorno d’oggi, nonostante le banche centrali mondiali siano sempre alla ricerca di provvedimenti, modifiche e innovazioni nell’ambito della realizzazione delle banconote, con l’obiettivo di rendere impossibile la falsificazione, gli abili contraffattori riescono sempre a trovare escamotage per aggirare il problema. In questo modo si continuano ad immettere sul mercato soldi finti.

Sistemi di anticontraffazione per banconote false

Le riproduzioni non autorizzate delle banconote possono avere differenti qualità. Tuttavia, per ovvie ragioni, l’eventualità più diffusa è quella in cui ad occhio nudo difficilmente si riesca a scoprire l’inganno. Sicuramente ci sono degli accorgimenti da considerare come guardare il biglietto in controluce o prestare attenzione al tatto. Tuttavia ci sono solo alcuni sistemi per limitare il “lavoro dei falsari”. Troviamo quindi gli ologrammi di sicurezza anticontraffazione delle banconote, tra cui ci sono gli ologrammi stampati a caldo. Altri sistemi possono essere la scansione ottica attraverso dispositivi tecnologici dedicati o la consegna delle banconote in Banca, per un consulto.

Nel segmento dei rilevatori di banconote false, esistono al giorno d’oggi apparecchi molto sofisticati, di grandissimo utilizzo nelle attività commerciali. Essi sfruttano la luce – sia essa luce bianca, raggi ultravioletti o raggi infrarossi – riuscendo ad effettuare una scansione incrociata. Vediamo nel dettaglio il funzionamento di questa tecnologia così performante.

Partiamo dall’emissione di luce bianca, utilizzata nelle modalità riflessa o trasmessa. La prima tipologia è utile per rilevare piccoli dettagli di non conformità nella stampa, la seconda verifica che vi siano tutti i componenti visibili in contro luce.

I raggi UV sono preposti ad evidenziare i dettagli impossibili da scorgere ad occhio nudo, come l’assenza della tipica fluorescenza del supporto cartaceo originale e la presenza di pagliuzze vivaci presenti con una distribuzione casuale nell’impasto della carta utilizzata. Solitamente, esse variano tra il rosso, il blu e il verde. I raggi UV hanno inoltre la capacità di rilevare reazioni particolari, come la variazione di colore degli inchiostri usati per copiare gli elementi grafici delle banconote.

Infine, i raggi infrarossi hanno la proprietà di rilevare i materiali speciali che compongono le banconote, come gli inchiostri magnetici utilizzati per la stampa.

I rilevatori di banconote contraffatte si avvalgono infine di altre tipologie di verifica incrociata per evitare la contraffazione di banconote, vale a dire la prova con lo spettrografo, la verifica magnetica e infine il controllo delle dimensioni, in termini di lunghezza, altezza e spessore della banconota.

Gli apparecchi a scansione ottica sono approvati e testati dalla Banca Centrale Europea e possiedono una rapidità di lettura davvero performante, arrivando a garantire i più accurati controlli incrociati tra i quali anche la verifica dei colori utilizzati. Questi dispositivi sono ampiamente utilizzati nelle attività commerciali e si caratterizzano per un utilizzo semplice e intuitivo. Sono pratici e funzionanti anche con batterie ricaricabili, in assenza di una presa elettrica nelle vicinanze. Quando il rilevatore identifica una banconota contraffatta, un segnale di allarme avvisa chi si sta apprestando alla verifica.

Come abbiamo visto, il mondo dei falsari è un settore dannoso eppure in continua diffusione. Oltre a prestare attenzione alle banconote con le quali si entra in contatto, facendo caso a quelle che sono le caratteristiche principali che possono suggerire un dubbio, è possibile anche recarsi presso uno sportello bancario per chiedere una verifica, ricordiamo infatti che utilizzare una banconota falsa rappresenta un reato penale.

Per maggiori approfondimenti vi invitiamo a leggere l’ultimo report presente sul sito della Banca d’Italia.