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I Risarcimenti negli incidenti stradali mortali

Gli incidenti stradali sono sempre delle esperienze poco piacevoli; quando un incidente causa un lutto, la situazione è al contempo drammatica e delicata. Chi perde un parente o un proprio caro in un incidente spesso e volentieri non sa di aver diritto ad un risarcimento; anche se nessuna somma può ristabilire lo stato d’animo delle vittime, ottenere un giusto risarcimento è un diritto. Anche se si tratta di una situazione tutt’altro che semplice (e che può variare di caso in caso), in questo articolo di approfondimento sul risarcimento danni con morte proviamo a dare le informazioni più utili sull’argomento.

Ottenere un risarcimento, come anticipavamo, è un diritto: eppure, spesso e volentieri non si può aspettare che le compagnie assicurative rilascino subito la somma corretta. È infatti necessario impegnarsi ed interessarsi alla causa in prima persona, lottare per il proprio diritto ed avvalersi di tutti gli strumenti possibili per portare a termine la procedura. Trattandosi di somme solitamente molto elevate, le assicurazioni tenderanno sempre a puntare al ribasso.

Innanzitutto, quando si affronta una circostanza di risarcimento, viene spontaneo chiedersi chi abbia realmente diritto ad una somma monetaria in caso di morte di una persona: la legge specifica che un pagamento per i danni dev’essere elargito al convivente\coniuge ed ai “prossimi congiunti della vittima”. Cosa intende la legge con questa terminologia? La norma parla di prossimi congiunti della vittima come dei figli, del coniuge, dei fratelli e delle sorelle e dell’eventuale convivente. Infine, il legislatore ha garantito anche un risarcimento per danni morali in capo al nascituro (ovvero una somma di denaro rivolta al figlio che deve ancora nascere). Infine, la situazione si complica quando a perdere la vita è la persona che garantisce economicamente per la famiglia (madre o padre, generalmente), poiché il risarcimento dovrà tenere conto del danno economico e patrimoniale oltre che morale. Eventuali danni alla sfera emotiva e psicologica, anch’essi causa di un aumento sensibile della somma di risarcimento, devono essere provati da un medico legale.

L’entità del risarcimento si differenzia di incidente in incidente, non è mai identica e dipende da numerose variabili. Dall’età della vittima (solitamente la somma di denaro è inversamente proporzionale all’entità del defunto); dal grado di parentela (l’entità del risarcimento cresce proporzionalmente alla vicinanza di un soggetto alla vittima in termini di parentela); l’unione tra vittima e soggetto (più le persone si frequentavano, ed erano emotivamente coinvolte, maggiore sarà l’entità del danno e quindi il risarcimento che ne consegue).

Un altro aspetto fondamentale che deve essere considerato nei casi di risarcimento per morte in incidente stradale è il lasso di tempo che distanzia l’incidente dalla morte della vittima. Questo fattore non è specificatamente quantitativamente dalla legge, ma influisce in maniera essenziale sulla definizione della somma da risarcire ai parenti. Infatti, maggiore è la sofferenza ed il tempo che distacca l’incidente dalla morte, maggiore sarà il risarcimento. Esistono tabelle (solitamente vengono consultate quelle stilate dal tribunale di Milano) che definiscono numerose situazioni e casi di risarcimento che solitamente sono considerati come spunti nei processi. Per esempio, nel caso di morte di un figlio vengono segnati, a favore dei genitori, valori di risarcimento che spaziano dai 166mila euro ai 332mila euro; stesso identico tipo di valori si calcola in favore di un figlio per la morte di un genitore. Nel caso della morte di un nonno, si rilascia in favore di un nipote una somma di denaro che dai 24mila euro ai 144mila euro, così come nel caso di morte di un fratello o di una sorella. È importante ricordare che le tabelle non sono frutto di una legge ma si statistiche e di sentenze.