L’Italia da sempre patria dell’espresso si piazza tra i primi posti, a livello mondiale, nel consumo di caffè. Negli ultimi anni però si registra una tendenza inversa rispetto al passato: sono sempre di più coloro che preferiscono il caffè in capsule rispetto a quello macinato. I motivi per cui si prediligono le capsule alla classica moka sono collegati oltre che ad una qualità superiore del prodotto anche ad una maggiore praticità di utilizzo. L’incremento esponenziale nell’utilizzo di capsule da caffè ha generato però un problema legato al loro smaltimento.
Basta pensare che annualmente, in tutto il mondo, vengono vendute 10 miliardi di capsule che generano 120mila tonnellate di rifiuti, 70 dei quali in Europa e 12mila in Italia. Un problema di dimensioni enormi che ha portato alcune parti del mondo a ricorrere a soluzioni drastiche. Ad Amburgo per esempio qualche anno fa, per frenare il fenomeno, si è vietato addirittura il consumo di espresso negli uffici. Un vero e proprio boom i cui dati sono stati recentemente analizzati in un articolo del sole24ore.
L’insostenibilità delle capsule da caffè è stata anche trattata dal noto programma televisivo Report che ha evidenziato l’alto rischio di inquinare gravemente l’ambiente. Ed ecco quindi l’esigenza di trovare delle soluzioni alternative e un modo per riciclare le capsule da caffè rendendole il meno possibile dannose per l’ambiente.
Come riciclare correttamente le capsule da caffè in plastica e in alluminio
Per cercare di dare un freno al problema dell’inquinamento ambientale causato dall’enorme quantitativo di capsule di caffè occorre come prima cosa capire come riciclarle correttamente, tenendo conto del diverso materiale di cui sono costituite.
Per quanto riguarda le capsule in plastica uno degli errori più frequenti è quello di gettarle nell’indifferenziato. Il residuo indifferenziato verrà bruciato e le sostanze rilasciate dalla plastica ad alte temperature sono tossiche. Per evitare tutto questo occorre separare la capsula in plastica dalla parte in alluminio che copre la stessa e gettare quest’ultima nell’alluminio e la capsula, dopo averla accuratamente lavata ed eliminato eventuali residui di caffè, nella raccolta della plastica.
L’alluminio fortunatamente è un materiale riciclabile al 100% e quindi una soluzione per la tutela dell’ambiente in questo caso esiste eccome! Dopo aver utilizzato la capsula sarà sufficiente lavarla per eliminare eventuali residui di caffè e metterla da parte. Quando si sarà raggiunta una quantità considerevole di capsule occorre portarle presso uno dei tanti centri di raccolta o in uno dei negozi in stretta collaborazione con il CiAl (Consorzio Imballaggi Alluminio).
Le soluzioni eco per il riciclo proposte da due leader mondiali nella produzione di caffè
Una crescente sensibilità verso l’enorme problema ambientale generato dal largo consumo di capsule ha portato diverse aziende produttrici a pensare a delle possibili soluzioni alternative, tra queste spiccano quelle proposte da Nespresso e da Lavazza. Il progetto di Nespresso, che prende il nome di Ecolaboration si articola in tre differenti fasi:
Prima fase. I consumatori di capsule di caffè Nespresso in alluminio dovranno mettere da parte tutte le capsule usate e, una volta raccolto un quantitativo considerevole, recarsi in uno dei punti vendita Nespresso e consegnarle. Occorre ricordare che le capsule, a differenza del classico riciclo, non devono essere consegnate ripulite dal residuo di caffè perché questo compito è compreso nel progetto Ecolaboration e spetta a chi di dovere.
Seconda fase. Dopo il primo processo di raccolta le capsule verranno sottoposte ad un processo di lavorazione volto a separare l’alluminio dai residui di caffè.
Terza fase. Una volta effettuata la separazione l’alluminio verrà spedito nelle fonderie nelle quali verrà utilizzato per dar vita a nuovi oggetti: pentole, utensili da cucina, biciclette, e così via. I residui di caffè invece verranno utilizzati come composto biologico utilizzato nelle coltivazioni di riso. Riso che Nespresso donerà poi alla fondazione Banco Alimentare, un’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale che ha il compito di procedere al recupero di alimenti in eccedenza per distribuirli gratuitamente alle varie associazioni che aiutano i meno abbienti.
Lavazza invece ha optato per capsule di caffè riciclabili composte da un particolare materiale biologico. Una volta utilizzata la capsula potrà essere gettata, senza bisogno di eliminare eventuali residui di caffè, nell’umido ed entrambi verranno trasformati in concime, composto biologico da utilizzare come fertilizzante.
Attualmente sono sempre di più le aziende di tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Italia, che stanno provando a sostituire le tradizionali capsule con quelle ecologiche.
Gustarsi un buon espresso, quindi, lascia oggi esclusivamente il piacere di farlo, consentendoci di essere più tranquilli in merito al rapporto fra le capsule di caffè e l’ambiente. Buon caffè!