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Testamento Biologico, ha bisogno dell’avvocato. Il Covid, si mette di traverso

Uno degli effetti del Covid è stato quello di rallentare la redazione dei biotestamenti o dei testamenti biologici. L’avvocato di Torino Anna Sagone che si occupa da tempo e da prospettive diverse di eredità e successioni del patrimonio anche in forma digitale, rileva la difficoltà di redazione del testamento biologico a causa dell’insorgenza del Covid. Rispetto ai 2 anni precedenti, infatti, da 145.000 depositi si è passati agli 11.000 dell’ultimo anno caratterizzato dalla pandemia.

Perché è utile il bio testamento

Il testamento biologico è apparentemente facile da redarre. È un documento in cui indicare le cure e i trattamenti sanitari cui non si vuole, o si vuole, essere sottoposti nel caso in cui ci si trovi nell’impossibilità di esprimere la propria volontà. Ma il distanziamento sociale, le difficoltà connesse alla pandemia, alcune priorità prevalenti hanno messo in secondo piano questa esigenza cui risponde la legge 219/2017. Se a questo si aggiunge che anche la Pubblica Amministrazione non agevola il deposito del testamento biologico, si comprende la attuale difficoltà di redigere il testamento biologico senza l’assistenza di un avvocato, che possa quantomeno consigliare scelte e azioni da compiere in presenza di eredi.

L’assistenza dell’avvocato nella redazione del testamento biologico

Uno degli aspetti per cui converrebbe consultare l’avvocato per la redazione del testamento biologico è la nomina del fiduciario. La premessa del biotestamento è che il diritto di poter scegliere il trattamento sanitario cui sottoporsi è tutelato dalla Costituzione, anche quando ci si trova nelle condizioni di non poter più disporre della propria volontà, oppure ci si trovi in condizioni di salute per le quali non ci si trova più in grado di poterla esprimere. L’unica soluzione in questi casi è il bio testamento, con il quale individuare i trattamenti sanitari cui ci si vuole sottoporre o non sottoporre, in caso di situazioni nelle quali non si può esprimere più la propria volontà per motivi di salute.

Le caratteristiche del fiduciario nel bio testamento

Per avere l’ulteriore garanzia che il testamento biologico venga osservato, l’avvocato può aiutare l’autore del testamento a individuare il fiduciario, che avrà il delicato compito di far osservare le volontà espresse nel testamento biologico, relazionandosi con medici e strutture sanitarie. Il fiduciario deve essere maggiorenne, capace di intendere e di volere e accettare la nomina espressamente all’interno delle DAT o con un documento separato da allegare.

Come e dove viene scritto e depositato il testamento biologico

Le DAT, disposizioni anticipate di trattamento, contenute nel testamento biologo sono vincolanti, devono essere depositate da un notaio o presso i Comuni e sono sempre revocabili. In casi di urgenza ed emergenza, la revoca può essere fatta dal paziente con dichiarazioni verbali raccolte davanti a 2 testimoni o videoregistrate da un medico.

Come tutti i testamenti anche quello biologico dev’essere scritto con atto pubblico o scrittura privata autenticata dal pubblico ufficiale che può anche essere un medico del SSN o convenzionato, o scrittura semplice privata da consegnare all’Ufficio dello Stato Civile del proprio Comune di Residenza. L’avvocato potrà confermare anche le modalità eccezionali con le quali chi vuole individuare le DAT, può farlo anche con una registrazione video o sempre che si possa dimostrare in maniera inequivocabile la sua volontà.

Il consenso informato nelle DAT

Anche se la procedura sembra semplice il confronto con l’avvocato per la redazione del bio testamento è utile. Infatti, alla base del diritto alle DAT c’è il consenso libero e informato alle cure alle quali ci si vuole o non vuole sottrarre. Il consenso è la manifestazione di volontà riservata ad ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, con la quale si accetta o rifiuta un trattamento diagnostico o terapeutico dopo essere stato informato in maniera chiara, completa e comprensibile della sua diagnosi, della sua prognosi, di tutti i benefici e i rischi del trattamento indicato e delle eventuali alternative. Ecco perché il consenso libero e informato prevede anche la possibilità di rifiutare di ricevere informazioni circa il proprio stato di salute e le cure necessarie e quella di revocare il consenso precedentemente espresso nel pieno diritto di disporre della propria vita e stato di salute a patto che si sia maggiorenni e in condizioni di intendere e di volere.