C’era una volta lo Zecchino d’oro! A dire il vero c’è ancora oggi, ma le moderne evoluzioni lo hanno reso differente dalla manifestazione che, in passato, ci ha regalato le più belle canzoni per bambini.
Tanta acqua è passata sotto i ponti dalle prime storiche edizioni affidate a Mago Zurlí ed al mitico pupazzo di Topo Gigio.
La manifestazione è cambiata, i conduttori si sono avvicendati ma, per fortuna, moltissime delle canzoni che ha sfornato sono rimaste immortali, ed è quasi doveroso che ogni genitore le faccia ascoltare e tramandi ai propri bambini. Rievochiamo insieme le più belle e significative.
Approfittiamo per raccontare un po’ di storia.Lo Zecchino d’Oro è il Festival Internazionale della Canzone del Bambino, vanta una storia pluridecennale tanto è vero che nel 2016 è stata celebrata la sua 59ª edizione, ed è ormai entrato a pieno titolo nel patrimonio culturale e del costume italiano.
La sua storia è legata indissolubilmente a quella del Piccolo Coro dell’Antoniano, composto interamente da bambini e nato nel 1963 nell’omonimo Istituto Antoniano di Bologna, proprio per accompagnare i piccoli interpreti dello Zecchino.
Da qui sono uscite, sopratutto negli anni ’60 ma non solo, alcune tra le più belle ed amate canzoni per bambini.
Rientra tra queste 44 Gatti che, nel 1968 partecipò alla 10ª edizione dello Zecchino d’Oro, divenendo da subito famosissima.
Non a caso il ritornello di questa filastrocca lo conoscono praticamente tutti, e si può considerare immortale:
Quarantaquattro gatti, in fila per sei col resto di due, si unirono compatti,in fila per sei col resto di due…
Sempre di gatti parla la canzone presentata l’anno seguente all’11ª edizione della manifestazione, la prima tra l’altro ad essere trasmessa in eurovisione. Volevo un gatto nero, nero, nero, mi hai dato un gatto bianco ed io non ci sto più.
Volevo un gatto nero, nero, nero, siccome sei un bugiardo con te non gioco più…
Chi non conosce questo allegro e vivace movimento che, anche se non vinse, è stato negli anni amato e cantato dai bambini di tutte le generazioni a venire.
Le canzoni del piccolo coro dell’Antoniano, del resto, hanno sempre raccontato con leggerezza l’affetto e l’amicizia che lega i bambini agli animali.
Sia in due brani cult degli anni ’60 come quelli appena citati, che in un classico un po’ più moderno qual è Il Coccodrillo Come Fa, brano del 2007 che si interroga scherzosamente su quale possa essere il verso emesso da questo sornione animale:
Il coccodrillo come fa non c’è nessuno che lo sa.
Si arrabbia ma non strilla,sorseggia camomillae mezzo addormentato se ne va… In questa carrellata di filastrocche sugli animali che posto occupa il cane, il migliore amico degli uomini?
È degnamente rappresentato da una canzoncina ugualmente adorabile, sebbene non provenga dallo zecchino d’oro: Johnny bassotto del 1976, anche nota come il bassotto poliziotto, cantata dal comico veneziano Lino Toffolo.
Chi ha rubato la marmellata? (Chi lo sa?)
Ed un uovo di cioccolata? (Chi lo sa?)…
I vip, comici o conduttori che siano, del resto non hanno mai disdegnato di concedersi delle fortunate incursioni nel mondo delle canzoni per bambini.
È questo il caso di Mi Scappa La Pipì cantata nel 1979 dal simpatico Pippo Franco, oppure di Carletto cantata dal mitico Corrado Mantoni nel 1982 e sigla del varietà Rai Fantastico 3.
Anche qui, come nella canzone di Pippo Franco, il tema centrale è quello di bambini capricciosi alle prese con i loro bisognini: E io che sono Carletto l’ho fatta nel letto l’ho fatta nel letto, l’ho fatta per fare un dispetto che bello scherzetto per mamma e papà…
Tornando a parlare di zecchino d’oro, invece, il Festival musicale principe delle canzoni per i più piccini non poteva non esplorare, a suo modo, anche il rapporto che i più piccoli hanno con il cibo. Uno dei nuovi classici, amatissimo, sono infatti Le Tagliatelle Di Nonna Pina che nel 2003 ha vinto la 46ª¸ edizione dello Zecchino ed è stata successivamente ripresa anche dalla regina delle sigle dei cartoni animati Cristina D’Avena: Sono le tagliatelle di nonna Pina Un pieno di energia, effetto vitamina Mangiate calde col ragù Ti fanno il pieno per sei giorni ed anche più…
Concludiamo la nostra allegra rassegna canora, facendo di nuovo un passo indietro nel tempo.
Cosa c’è di meglio di un buon caffè per digerire le tagliatelle?
Ecco dunque che nel 1971 il piccolo coro dell’Antoniano pensa bene di offrirci:
Il caffè della Peppina non si beve alla mattina né col latte né col the ma perché, perché, perché?
Quanti ricordi per ognuna di queste filastrocche, ecco perché riteniamo sia giusto e importante che le conoscano e apprezzino anche i bambini di oggi.