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La Vita da studente fuori sede negli anni più belli

Si dice che gli anni dell’università siano i più belli della vita. Si dice anche che l’università non la vivi al 100% se non sei uno studente fuori sede… sommando le due cose sembra proprio che essere un universitario fuori sede sia davvero la combinazione magica per trascorrere 3 o 5 anni alla grandissima. Ma è davvero così?

La risposta breve è senza dubbio “si”. E i motivi sono più che evidenti: si suppone che ciò che si sia scelto di studiare sia la propria passione, che l’ambiente universitario sia giovane e stimolante, che sia possibile fare tantissime conoscenze, e una volta giunti nella nuova casa, forse per la prima volta nella vita non ci saranno mamma e papà a dire cosa si può fare e cosa no. Tanti ingredienti che si sommano, per creare un cocktail di esperienze davvero unico e indimenticabile.

Studenti fuori sede: alla ricerca dell’alloggio

La vita di uno studente fuori sede, però, non è del tutto rose e fiori. Il primo duro ostacolo da superare è trovare una casa che sia accogliente nei limiti del possibile, totalmente indipendente o condivisa con uno o più coinquilini. Se fino a poche decine di anni fa l’unico modo per trovare casa per un fuori sede era quello di recarsi sul posto e trascorrere una settimana o più alla ricerca impazzita di alloggi, oggi grazie all’avvento di internet le cose sono cambiate (auspicabilmente in meglio). Ad esempio, potete scegliere di visitare il noto sito uniaffitti.it, specializzato in affitti universitari nelle principali città d’Italia tra cui Torino, Firenze, Siena, Milano e Roma, per cercare il vostro spazio in affitto senza muovervi di casa, per arrivare nella città in cui avete deciso di studiare ed avere fin dal primo giorno un tetto sopra la testa.

La vita di uno studente fuorisede

Ma una volta che la questione casa è sistemata, la vita da fuorisede acquista un fascino unico. Tanto per cominciare: mamma e papà non ci sono più, ma nel 99% dei casi sono sempre loro a pagare le spese, una presenza invisibile che stavolta è davvero gradita! Nessun problema per pagare affitti o bollette quindi, e nemmeno per uscire a cena, a ballare o per un aperitivo: un fuorisede avrà bisogno di svagarsi, no?

La vita da studente universitario fuorisede, poi, riserva ogni giorno una sorpresa: essere soli in una città completamente nuova significa vivere (spesso per la prima volta) al di fuori della propria comfort zone, esplorando nuove strade, nuove tradizioni culinarie e sociali, e facendo nuove amicizie, che nella peggiore delle ipotesi dureranno per tutto il percorso universitario, nella migliore chissà… potreste trovare anche l’anima gemella!

Ma quanto è lontano lo stereotipo dello studente universitario fuorisede dalla vita reale? Effettivamente ci sono un po’ di cose da tenere in considerazione, la prima delle quali è che in realtà, sta facendo questa esperienza perchè deve formarsi, acquisire conoscenze, studiare, passare esami, scrivere tesi. Un lavoro vero e proprio, fatto di attenta pianificazione degli impegni giornalieri e degli spostamenti, di studio meticoloso e incessante, di >stress pre-esame e quant’altro. Saranno molte di più le sere trascorse in casa a studiare che quelle passate a bere negli angoli delle feste universitarie, ma questo è già stato messo in conto: l’importante è che, quando è il momento, ci si dedichi al divertimento senza troppi pensieri!

In conclusione: è facile che una persona che abbia seguito un percorso di studi fuori dalla propria città natale reputi gli anni dell’università i più belli della propria vita. Spesso, fortunatamente, si tendono a dimenticare le delusioni, gli esami bocciati, le notti passate a studiare, ricordando soltanto le cose belle: le amicizie fatte, i primi momenti da essere umano adulto lontani da mamma e papà, le feste e le serate passate in giro per una nuova città, che magari, a distanza di anni, chiamerete casa.