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Inquinamento da plastica: tutto quello che c’è da sapere

La plastica, come confermato da diversi studi dell’ONU, è tra le cause principali dell’inquinamento ambientale. Un argomento che è da qualche tempo sempre più al centro delle agende politiche e che, nei prossimi anni, sarà sempre più centrale e importante.

L’inquinamento da plastica, infatti, ha dirette conseguenze non solo sull’ambiente, ma anche sulla salute dell’uomo.

L’unica maniera, quindi, per invertire la rotta è approfondire l’argomento e adottare una serie di abitudini che portino a ridurre il consumo quotidiano di plastica da parte di tutti.

Vediamo quali sono le inevitabili conseguenze dell’inquinamento da plastica e cosa si può fare per provare a cambiare la situazione.

Inquinamento da plastica: di chi è la responsabilità?

L’inquinamento da plastica è dovuto, in buona parte, a una raccolta differenziata eseguita spesso in maniera poco organizzata ed efficace sia da parte dei comuni cittadini che dalle aziende.

Per quanto riguarda le responsabilità di comunità e governi locali, si stima che almeno il 28% del materiale di scarto non venga gestita in modo corretto.

A questa quantità di plastica che non viene smaltita, si aggiungono le 24 milioni di tonnellate che, ogni anno, vengono rilasciate nel mar Mediterraneo.

Un problema, quello dell’abbandono della plastica in mare, che in altre zone del globo dà vita al fenomeno delle isole di plastica. Leggi qui se vuoi approfondire questo tema.

Facile comprendere, quindi, che le responsabilità dell’inquinamento da plastica (e non solo!) sono da ascrivere a ciascuno di noi.

Senza dimenticare, ovviamente, il ruolo che giocano le aziende che scaricano nelle acque circa 40 milioni di tonnellate di materie plastiche.

Le conseguenze dell’inquinamento sull’ambiente

Le conseguenze dell’inquinamento da plastica sono purtroppo visibili ogni giorno, soprattutto per quanto riguarda la situazione di mari, laghi e fiumi.

La prima conseguenza è il rischio di soffocamento, dovuto all’abbandono dei sacchetti di plastica, a cui va incontro la fauna che vive negli ambienti acquatici.

L’inquinamento, come detto, ha gravi ripercussioni anche sulla salute dell’uomo. Aumenta, infatti, la presenza di tracce di microplastiche (originate dal deterioramento della plastica abbandonata in acqua) nella maggior parte di pesci e crostacei.

I tipi di plastica più inquinanti

Quali sono i tipi di plastica che inquinano maggiormente? Premesso che nessun tipo di plastica va ovviamente abbandonata nell’ambiente, ci sono comunque dei materiali plastici che hanno effetti più gravi sull’ambiente rispetto ad altri.

Tra tutti gli oggetti realizzati in plastica, sono le buste della spesa (solitamente realizzate in polietilene) quelle più pericolose per l’ambiente.

Insieme alle bottiglie di plastica, infatti, i comuni sacchetti della spesa sono destinati a restare nell’ambiente per centinaia di anni (circa 500 secondo uno studio condotto dall’Università di Plymouth), mettendo così a rischio l’incolumità di molte specie animali e contribuendo alla diffusione delle microplastiche.

Cosa si può fare per limitare la diffusione dei sacchetti di plastica? Oltre ai provvedimenti presi dal Parlamento Europeo negli ultimi anni, l’unico modo che abbiamo noi cittadini è di utilizzare, quando facciamo la spesa, borse in tessuto o comunque realizzate in materiali sostenibili.