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L’importanza dell’emocromo nella valutazione dello stato di salute di un paziente

Le analisi del sangue rientrano tra gli esami di routine, ma possono anche essere prescritti in presenza di determinati sintomi. Indipendentemente dai casi, l’esame basilareprende il nome di emocromo. Nonostante la semplicità di esecuzione e la velocità nella consegna degli esiti, esso resta uno degli esami più completi. Approfondiamo questo tema concentrandoci sui valori che vengono misurati con questo esame e su eventuali accortezza da eseguire prima di sottoporsi al prelievo.

Cos’è l’emocromo

L’emocromo è un tipo di analisi del sangue che va a misurare la presenza di globuli bianchi, rossi e di piastrine, l’emoglobina e l’ematocrito, insieme ad altri valori più specifici.

Il rilevamento avviene su un piccolo campione di sangue che viene estratto con un semplice prelievo. Tale campione viene inserito nel macchinario contaglobuli che di fatto discerne tra loro le varie componenti del sangue prima di contarle. Il conteggio viene effettuato due volte e il risultato presenti nei risultati corrisponde alla media dei due differenti conteggi.

Gli esiti vengono consegnati al soggetto e riportano accanto il range di valori “normali”, solitamente eventuali valori che non rientrano nella norma vengono evidenziati con un asterisco. Nonostante gli asterischi consentano di avere una prima visione di insieme, è sempre e comunque far leggere gli esiti da un medico competente. Nonostante questa premessa, riteniamo possa comunque essere utile conoscere in linea generale il significato dei principali valori.

Quali sono i valori dell’emocromo

Tra i valori misurati dall’emocromo troviamo il WBC (ovvero il numero dei globuli bianchi presenti in un microlitro di sangue). Solitamente questo valore si attesta tra 4.500 e 8.500. Qualora il valore registrato sia più basso, si è in presenza di leucopenia. Tale situazione indica spesso un problema di produzione midollare, ma sarà il medico ad effettuare le valutazioni del caso intrecciando questo con altri esiti. L’intervento del medico è necessario anche in presenza di leucocitosi (valori superiori alla norma).

Con la sigla RBC si indica invece la presenza dei globuli rossi. In questo caso in una situazione normale il valore dovrebbe attestarsi tra i 4,5 milioni e i 6 milioni per micorlitro nell’uomo, 500 mila in meno per la donna. Risultati al di sotto della soglia potrebbero essere sintomo di molte patologie, che portano a situazioni di anemia di diverso tipo. La situazione inversa prende il nome di eritrocitosi, ma in questo caso sarà necessaria una visita dal medico curante per scovarne le cause.

Il valore dell’emoglobina risulta invece contrassegnato dalla siglia HBC. I valori standard si collona tra 13 e 17,5 g/dl nei pazienti di sesso maschile; 12 e 26,5 nelle donne. Se questo valore risulta essere troppo basso ci si può trovare di fronte a situazione di anemia sideropenica (legata alla mancanza di ferro, a sua volta legata a mancato assorbimento o mancata assunzione); di anemia perniciosa (dovute alla mancanza di vitamina B12), di anemia mediterrana (genetica). Anche anomalie alla tiroide o al fegato possdono interferire e causare anomalie a questo valore.

Emerge dunque quanto importante possa essere sottoporsi a questo esame al fine di evidenziare problemi ed anomalie. L’esame del sangue è infatti un ottimo campanello di allarme e una ottima base di partenza per qualsiasi tipo di diagnosi.

Fonte: https://www.salutarmente.it