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Il caffè all’estero: con il tuorlo o all’aglio, ecco 8 modi di berlo nel mondo

Se eravate convinti che l’Italia fosse la nazione per eccellenza dei coffe lovers, vi sbagliate. Il caffè all’estero è popolarissimo, seppur cambia il modo di percepire il suo significato sociale di consumarlo in una determinata fase della giornata.

Il must italiano? Il classico espresso da accompagnare alla prima colazione e dopo i pasti principali della giornata ovvero pranzo e cena. Oppure la tradizione di berlo in tazzina in piedi dinnanzi al bancone del bar, l’occasione di un break fugace. Oppure consumarlo comodamente a casa ed offrirlo agli ospiti che ci vengono a trovare: la cara vecchia moka per conservare quel senso di tradizione o un buon espresso che riusciamo a riprodurre a casa con la stessa cremosità e qualità di quello delle miglior caffetterie ormai, grazie a macchinette sempre più sofisticate e capsule compatibili dalle miscele per tutti i tipi di palato.

Ebbene vi stupirà sapere che i modi di bere il caffè nel mondo sono molto diversi dal nostro. In Italia c’è questa abitudine di bere il caffè espresso secco, cioè senza aggiunta di altri ingredienti (che sia acqua o latte). Il caffè all’estero non è concepito come un digestivo da prendere dopo i pasti ma un’occasione di socializzare per ore ed ore dentro un locale, comodamente seduti a chiaccherare. La stragrande maggioranza dei paesi lo beve diluito con più porzioni di acqua (calda o fredda) oppure diluito con latte, schiuma di latte in proporzioni maggiori rispetto al caffè. Insomma i classici “bibitoni” a cui noi italiani proprio non siamo abituati.

In Spagna il caffè si beve rigorosamente con latte o corretto. Avremo il cafè con leche (due dosi di latte bollente ed una dose di espresso) solitamente costituisce la colazione del popolo iberico che non opta per pasti abbondanti di prima mattina. Dal latte con il caffè, si passa al caffè carajillo, l’equivalente del caffè corretto italiano: in parti uguali caffè espresso e brandy o rum.
Il nstro viaggio del caffè nel mondo continua in Vietnam, che è il secondo produttore di caffè nel mondo dopo il Brasile. Di caffè espresso non ne vogliono proprio sentir parlare. Spopola la “Cà Phe Sua Dà” composta da 1 tazzina di caffè, ghiaccio, 3 tazzine di acqua bollente, 2 cucchiai di latte condensato, al Cà Phe Trung composto da due cucchiani di latte condensato, 1 tazza di caffè filtrato e niente di meno che un bel tuorlo d’uovo!
In Finlandia abbiamo il Kahvi, mezza dose di latte ed una dose di caffè filtrato. La Finlandia peraltro è il paese che si aggiudica il primato di popolazione più bevitrice di caffè nel mondo, surclassando dunque l’Italia che invece, secondo una recente classifica, si assesta solo al 12° posto. E noi che pensavamo di essere la patria del buon caffè e dei coffe lovers.
In Australia e Nuova Zelanda fino a qualche decennio fa il caffè godeva di una cattiva reputazione. Era infatti considerato la bevande dei criminali. Ciò a causa dei numerosi gruppi di delinquenti immigrati, per lo più italiani e greci dunque gran bevitori di caffè che sostavano nei bar. Questi locali furono via via associati a posti loschi da evitare. Tant’è che furono addirittura banditi. Oggi non è più così per fortuna e spopola la Flat White, schiuma di latte con latte al vapore ed un misero bicchierino di caffè nel fondo.
Parliamo del Senegal? 3 dosi di caffè rigorosamente fatto da chicchi tostati con pepe nero ed aglio: è il cafè Touba!
Spostiamoci in Messico, dove potrete bere il Caffè de Olla, composto prettamente da 3 dosi di acqua calda 1 dose di caffè in polvere e un bastoncino di cannella dentro per profumarlo.
L’Irish coffè non poteva che contenere del buon whisky irlandese! Ecco dunque 2 cucchiai di panna densa, 1 tazza di caffè, ed una bella porzione di whisky. Il caffè è servito!
Hong Kong predilige un caffè rivisitato, in linea con la cultura asiatica, e dunque con la presenza rigorosa del tè nero. 1 dose di latte condensato, 1 dose di tè nero, 1 dose di caffè ed abbiamo lo squisito YuanYang, bevibile sia freddo che caldo. Questa bevande è talmente celebre in Cina che la catena Starbucks che normalmente ha prodotti standardizzati e brandizzati, ha deciso di inserirlo fra la sua linea.

Il caffè, all’estero come in Italia dunque, nonostante gliene si dicano di tutti i colori, fra dubbi e mezze verità circa i suoi poteri e benefici quanto i danni e le nocività per la salute, rimane pur sempre una bevanda che lega le popolazioni nel tempo e nello spazio. Non passa mai di moda e simboleggia l’idea dello stare insieme e condividere del tempo con qualcuno per godersi una pausa da tutto il resto.