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Eredità digitale. L’avvocato suggerisce 5 passi da seguire

L’avvento dell’età digitale sta rivoluzionando molti aspetti del diritto civile anche per quanto riguarda il testamento, l’eredità, la successione. Infatti, se sei attento alle novità in economia vorrai sapere come investire in criptovalute, dal momento che il mercato finanziario è sempre più popolato da soggetti che investono sul denaro digitale. Anche se digitale, la criptovaluta, ovvero il BitCoin, può costituire una parte consistente del patrimonio successorio di chi ci investe. Ma come si ereditano i BitCoin? Come si gestisce un Trust in BitCoin della persona deceduta? Questo è solo uno dei nuovi aspetti della cosiddetta eredità digitale ed è per questo che abbiamo studiato come si stanno muovendo gli avvocati che si occupano di eredità e testamento.

Torino è la prima città d’Italia ad avere a che fare con i BitCoin

Una delle città più attente alle nuove monete digitali è Torino, dove c’è la bitcoin street attrezzata per le criptovalute. Una strada dove ci sono bancomat per prelevare e negozi per lo shopping dove spendere. Se esiste un patrimonio digitale da spendere, esiste anche la possibilità di lasciarlo in eredità ai beneficiari. Infatti, è proprio l’eredità e la successione digitale l’argomento principale della professione sul quale punta l’Avvocato di Torino Anna Sagone, che si occupa da diverso tempo di testamento, eredità e patrimonio successorio.

Per affrontare il testamento digitale, l’Avvocato Sagone fornisce alcuni suggerimenti da seguire:

1- L’analisi dei beni successori digitali. Bisogna stare attenti a non fare confusione. Il conto online risponde alle normali leggi che disciplinano il testamento, la successione, la donazione, l’eredità in caso di morte prematura o improvvisa.

2- I beni digitali a contenuto patrimoniale possono essere i BitCoin ovviamente (ci tornerò sopra tra poco), software di proprietà e utilizzati a pagamento, immagini digitali professionali coperti da copyright, elaborati editabili, un libro, un articolo che una volta pubblicati possono produrre una rendita economica, un video professionale conservato su un supporto digitale.

3- Ci sono, però, anche i beni digitali che non hanno un valore economico, ma che fanno parte del patrimonio della vita di un individuo che vuole lasciarli ai suoi eredi. Si tratta di quei beni personali come immagini, video, scritti intimi, brani musicali eseguiti in forma privata ecc che non costituiscono un bene da vendere, ma che hanno un valore personale e privato.

4- L’accesso ai beni digitali da supporto fisico. I beni digitali, sia che abbiano un valore economico sia che ne abbiano uno solo di tipo affettivo, possono essere custoditi su un supporto fisico come un computer, la memoria di uno SmartPhone di un Tablet. In questi casi, se i dispositivi sono protetti e non si dispone di chiavi di accesso, si procede come se gli eredi si trovassero nelle condizioni di dover aprire la cassaforte del loro papà, marito, zio ecc venuto a mancare e della quale non hanno le chiavi.

5- Ma i beni digitali possono essere custoditi per motivi di sicurezza anche nei sistemi inCloud, cioè in memorie remote dalle quali si accede via Internet. In questi casi può tornare utile la sentenza del Tribunale di Milano del 10 Febbraio 2021, con la quale i giudici hanno ordinato ad Apple di fornire tutta l’assistenza necessaria ai genitori di uno Chef morto in un incidente d’auto. Gli eredi dello Chef si erano visti rifiutare da Apple l’accesso all’account inCloud dell’iPhone del loro congiunto, dov’erano conservate le sue ricette originali. Apple ha dovuto fornire agli eredi tutto il contenuto dell’account protetto. Oppure, in una sorta di disposizione della successione testamentaria del proprio account, si può ricorrere ai servizi offerti dai Social Network come Facebook, che consentono di nominare l’erede del proprio patrimonio digitale contenuto nell’account, che potrà poi renderlo commemorativo e custodire e gestire post pubblicati.

L’eredità costituita dalle criptovalute BitCoin protette dalle Blockchain. I consigli dell’avvocato 

Fin qui potrebbe essere comunque poca roba, di valore affettivo. Il vero valore economico che un avvocato può trovarsi a gestire dal punto di vista del patrimonio successorio digitale sono le criptovalute. Il denaro digitale è costituito da BitCoin, che ha un controvalore monetario reale attualmente stimato in 37.597,65 euro per 1 BitCoin. Al BitCoin si accede con una chiave crittografica chiamata Blockchain. Se la blockchain è custodita da una banca, in caso di eredità si procede con i regolamenti internazionali e le Leggi del Codice Civile che regolano il testamento e l’eredità in mancanza di disposizioni del defunto. Ma se la Blockchain è in possesso direttamente dall’utente prematuramente scomparso, le cose possono complicarsi se l’erede non ha l’accesso al suo paper wallet digitale dov’è custodita la Blockchain. Ecco perché se hai anche solo 1 BitCoin è meglio ricorrere all’aiuto di un Avvocato per capire come gestirlo.