Nella parte distale del condotto anale, la presenza di strutture costituite principalmente da tessuto vascolare è normale. Queste strutture sono chiamate plessi emorroidali o emorroidi. Quando l’alterazione di queste strutture comporta sanguinamento e protrusione, però, si iniziano ad avvertire fastidio e dolore.
È importante non sottovalutare i primi sintomi perché dalle emorroidi è possibile guarire. Il primo passo è sottoporsi a una visita proctologica specialistica, che permetterà di ottenere una corretta diagnosi e una terapia mirata. Fra i migliori proctologi, consigliamo il dott. Mario Petracca proctologo a Milano, esperto in trattamenti mininvasivi d’eccellenza.
Quali sono i sintomi delle emorroidi?
Quando le emorroidi sono situate all’interno dell’ano, si parla di emorroidi interne. Quando, invece, sono situate all’esterno, si parla di emorroidi esterne. Queste ultime sono quelle che più facilmente provocano dolore e disturbi.
I sintomi delle emorroidi sono molteplici e possono variare da un leggero fastidio e prurito nella zona anale a forti dolori che limitano il normale svolgimento della vita di tutti i giorni.
In ogni caso, la condizione clinica più comune nei pazienti che presentano emorroidi è il sanguinamento associato alla defecazione, che si nota nelle feci e quando ci si pulisce. In alcune circostanze, il sanguinamento può risultare copioso, mettendo in agitazione il paziente.
Un sintomo frequente è la fuoriuscita di un nodulo, che non è altro che un’emorroide interna che sporge verso l’esterno. Questo nodulo può riassorbirsi in modo spontaneo o persistere per diverso tempo. Il dolore non è un sintomo sempre presente e quando appare è associato a quella che è nota come trombosi delle emorroidi o crisi emorroidaria.
Quali sono le sue cause?
La patologia emorroidaria può essere causata da molteplici fattori. Sono molte le cause che possono influenzarne lo sviluppo.
Tuttavia, il fattore più direttamente correlato a questa patologia è la stitichezza, soprattutto se associata a sforzi frequenti e ripetitivi per la defecazione. Altri possibili fattori che possono provocare la comparsa delle emorroidi possono essere una dieta scorretta, l’assunzione di alcool e cibi piccanti, ma anche diarrea e altro.
A volte anche durante la gravidanza possono apparire le emorroidi, che sono causate dalla pressione che il feto esercita sulla circolazione del ritorno venoso a livello del bacino.
Come si diagnosticano le emorroidi?
La diagnosi della patologia emorroidaria deriva dai sintomi descritti e in seguito ad una ispezione, un esame fisico che conferma la dilatazione patologica del plesso emorroidario.
Oltre alle emorroidi, ci sono diverse patologie, benigne e maligne, del tratto digestivo che possono causare emissione di sangue dall’ano. Per questo è fondamentale, quando si nota sanguinamento, senso di pesantezza e problemi intestinali, eseguire una visita proctologica.
La visita proctologica consiste in due fasi: inizialmente si realizza un’anamnesi, cioè un colloquio in cui il paziente espone i sintomi che ha accusato ed eventuali patologie pregresse o concorrenti. In un secondo momento il proctologo esegue un’ispezione esterna ed interna del canale anale. Questa serve per la diagnosi delle patologie ano-rettali.
L’importanza della prevenzione
La visita proctologica rappresenta una importante forma di diagnosi per le emorroidi e le altre patologie correlate. L’arma migliore che abbiamo per tenere sotto controllo le emorroidi, però, è la prevenzione.
Seguire una corretta alimentazione e curare l’equilibrio intestinale sono accorgimenti importantissimi per mantenere una vita sana. In caso di disturbi intestinali, possono correre in nostro aiuto rimedi naturali e integratori. Lo psillium, l’aloe vera e i probiotici sono i migliori alleati per il nostro benessere. Una visita preventiva con un proctologo, per le persone a rischio o che presentano familiarità con le emorroidi, è uno strumento di controllo in cui il paziente troverà tutte le giuste indicazioni specifiche per il suo organismo e per il suo stile di vita.