Il cheratocono è una malattia oculare degenerativa che colpisce la cornea, il tessuto trasparente e curvo che copre la parte anteriore dell’occhio. Con il progredire della patologia, la cornea perde la sua naturale forma emisferica, assottigliandosi e deformandosi verso l’esterno fino ad assumere una forma conica. Questo cambiamento compromette gravemente la capacità visiva, causando astigmatismo irregolare e miopia, rendendo difficile, nei casi avanzati, la correzione visiva anche con occhiali o lenti a contatto.
Negli ultimi anni, grazie alla ricerca medica e alla tecnologia, è stato possibile individuare un trattamento efficace per rallentare significativamente la progressione del cheratocono: il cross linking corneale.
Cos’è il cross linking e come funziona
Il cross linking (o CXL) è un trattamento ambulatoriale, mini-invasivo e non doloroso, che ha l’obiettivo di rafforzare la struttura della cornea aumentando i legami chimici tra le fibre di collagene che la compongono. Il principio alla base è semplice: attraverso l’applicazione di riboflavina (vitamina B2) e la successiva esposizione a raggi ultravioletti (UVA), si innesca una reazione fotochimica che induce la formazione di nuovi legami tra le fibre di collagene, rendendo la cornea più stabile e resistente.
Il risultato più importante del cross linking è il rallentamento – o addirittura l’arresto – della progressione del cheratocono. Inoltre, in alcuni pazienti, si osserva anche una lieve regressione del difetto visivo (di solito tra 1 e 1,5 diottrie), migliorando la qualità della vista e ritardando, o evitando, la necessità di un trapianto di cornea.
Le tecniche principali
Attualmente esistono due varianti principali del trattamento, che differiscono per modalità di esecuzione e indicazioni cliniche.
Cross linking corneale standard (epi-off)
Questa è la tecnica tradizionale e più diffusa. Consiste nella rimozione dell’epitelio corneale, lo strato superficiale della cornea, per favorire la penetrazione della riboflavina nello stroma (lo strato centrale della cornea). Una volta applicata la vitamina B2 in gocce per circa 30 minuti, l’occhio viene irradiato con luce ultravioletta per un altro periodo di circa 30 minuti. Alla fine della procedura, viene applicata una lente a contatto terapeutica che serve a proteggere l’occhio e favorire la rigenerazione dell’epitelio nei successivi 4-5 giorni.
È un trattamento sicuro, ma richiede alcuni giorni di recupero e può provocare fastidi come bruciore, sensazione di corpo estraneo e fotofobia nei primi giorni post-operatori.
Cross linking transepiteliale (epi-on)
Questa variante più recente non prevede la rimozione dell’epitelio. La riboflavina viene formulata in modo da poter penetrare attraverso l’epitelio intatto, riducendo notevolmente i tempi di recupero e il rischio di infezioni. La durata del trattamento è simile, ma il comfort per il paziente è decisamente maggiore.
Tuttavia, non tutti i pazienti sono candidati per questa tecnica, e i risultati in termini di efficacia potrebbero essere leggermente inferiori rispetto alla tecnica standard, soprattutto nei casi più avanzati.
Vantaggi e benefici del cross linking
Il principale beneficio del cross linking è il rallentamento o la stabilizzazione della progressione del cheratocono. Questo significa preservare la vista e ridurre drasticamente il rischio di dover ricorrere a un trapianto corneale.
Altri vantaggi includono:
- Procedura ambulatoriale e mini-invasiva
- Tempi di recupero relativamente brevi
- Risultati duraturi nel tempo (in molti pazienti, la stabilità si mantiene per anni)
- Compatibilità con altri trattamenti, come lenti a contatto o impianti intracorneali
- Sicurezza comprovata in decine di studi clinici
Possibili effetti collaterali
Il cross linking è generalmente sicuro, ma come ogni intervento medico presenta alcuni effetti collaterali, per lo più temporanei:
- Dolore o fastidio nei primi giorni dopo l’intervento (soprattutto con la tecnica epi-off)
- Leggera riduzione temporanea della vista nei primi due mesi
- Sensibilità alla luce e lacrimazione
- Edema corneale transitorio
Raramente possono verificarsi complicazioni più serie come infezioni o opacità corneale persistente, ma si tratta di casi isolati.
Costo dell’intervento
Il trattamento con cross linking non è sempre gratuito. In Italia, alcune strutture pubbliche eseguono il trattamento in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale, con il pagamento del solo ticket. Tuttavia, la disponibilità dipende dalla regione e dall’ospedale.
In ambito privato, i costi variano considerevolmente: il prezzo può oscillare dai 500 ai 2.000 euro per occhio, a seconda della clinica, della tecnica impiegata e dell’esperienza del medico.
È fondamentale informarsi preventivamente presso centri oculistici specializzati e accertarsi che la struttura sia accreditata e dotata delle tecnologie necessarie per effettuare il trattamento in sicurezza.
Quando è consigliato il cross linking?
Il cross linking è consigliato soprattutto nei pazienti giovani, con cheratocono in fase iniziale o intermedia, e in particolare nei casi in cui si osserva un peggioramento progressivo della curvatura corneale. L’intervento non è invece indicato quando la malattia è già in stadio molto avanzato o quando la cornea è troppo sottile per garantire la sicurezza del trattamento.
Inoltre, esso può essere combinato con altre terapie (come impianti intracorneali o laser) per correggere ulteriormente il difetto visivo nei pazienti idonei.
Conclusioni
Il cross linking rappresenta un enorme passo avanti nella gestione del cheratocono. È un intervento sicuro, efficace e con un elevato rapporto costo-beneficio per quei pazienti che desiderano fermare l’avanzamento della malattia e preservare la vista il più a lungo possibile.
Grazie ai continui progressi in campo oftalmologico, questo intervento si sta affermando come uno standard di cura nei casi di cheratocono progressivo, garantendo a migliaia di pazienti una migliore qualità della vita visiva.
Fonti / Note bibliografiche
- Iapb Italia Onlus – Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità
- American Academy of Ophthalmology – Clinical Guidelines on Corneal Cross-Linking
- “Corneal Collagen Cross-Linking for Keratoconus” – Ophthalmology Times Europe
- Ministero della Salute – Informazioni su trattamenti per il cheratocono
- Ospedali italiani e centri di eccellenza (Policlinico Gemelli, Ospedale San Raffaele, IRCCS)
- PubMed – Studi clinici e articoli scientifici su CXL (2020–2024)