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Contraffazione: Storia e Casi Celebri della Pirateria

La contraffazione ha una lunga storia, che risale ai primi scambi economici di prodotti a tutela del marchio o del brand. L’imitazione di un prodotto, l’uso commerciale di un brand, di un marchio o nome e la replica non autorizzata sono gli strumenti che vengono utilizzati per ottenere un chiaro vantaggio di mercato ed economico. Spesso i prodotti contraffatti non hanno le caratteristiche del prodotto originale, andando così a ledere anche l’immagine del prodotto al quale si ispirano. Ma non sono solamente i prodotti commerciali ad essere oggetto di contraffazione. Software, denaro, opere d’arte e dell’intelletto sono oggetto delle più grandi operazione illegali di contraffazione della storia.

Contraffazione dei beni di consumo

La contraffazione dei beni di consumo sta crescendo negli ultimi anni. Secondo gli studi oltre il 50% dei prodotti presenti sul mercato sono oggetto di contraffazione, coprendo un volume dal 5% al 7% del totale degli scambi commerciali del pianeta. Una distinzione va fatta tra le merci contraffatte e le merci usurpative. Le merci contraffatte sono merci su cui viene apposto un marchio senza però possederne la titolarità reale. Le merci usurpative sono merci di fatto copie dell’originale senza però essere state prodotte con l’autorizzazione del titolare effettivo.

La contraffazione in Italia

L’Italia detiene il primato in Europa dei paesi con il più alto tasso di prodotti contraffatti. Seconda soltanto all’America, grazie alle Mafie, il fenomeno non accenna a diminuire, anzi, si assiste ad un costante aumento. Si stima che il gettito fiscale sottratto allo stato ammonta a 1,7 miliardi di euro e una perdita di oltre 110 mila posti di lavoro. Il mercato del falso in Italia ha un valore di circa 7 miliardi di euro. Dato il giro d’affari miliardario, la falsificazione e la contraffazione non riguarda solo merci o beni, ma anche modelli e ad esempio come il marchio Made In Italy.

La pirateria digitale

Un aspetto del tutto nuovo nella contraffazione è quello caratterizzato dalla pirateria digitale. Con l’espandersi continuo della rete internet e del suo uso, le opere digitali sono sempre più sotto attacco. Non sono solamente le canzoni ad essere contraffatte, ma qualsiasi file che viaggia nella rete è passibile di violazione dei diritti d’autore, licenza o qualsiasi atto di pirateria. Il mercato nello specifico della contraffazione musicale ha un valore di 60 milioni di euro all’anno. Non sono soltanto i venditori ambulanti ad alimentare questo mercato, benché detengono il 59% delle vendite, ma addirittura nei negozi è possibile trovare opere contraffatte per un volume del 7%. Ma sono i circuiti peer-to-peer a fare più paura. Purtroppo sono numeri in crescita e non facilmente controllabili, ma sono oltre 20 milioni i brani scaricati illegalmente dal web.

La contraffazione nell’enogastronomia

In Italia le denunce da parte delle aziende produttrici del settore enogastronomico aumentano a dismisura. La contraffazione alimentare in Italia, infatti, ha cifre da capogiro: si parla di 60 miliardi di euro l’anno, secondo questa ricerca di Federconsumatori Emilia Romagna, di proventi derifati dal finto “Made in Italy”. Il vino è il prodotto più contraffatto, anche se questo è un problema non solo italiano ma mondiale, insieme all’olio e ai formaggi. L’utilizzo della rete e la globalizzazione ha permesso la compravendita di merci al di la dei confini territoriali e logistici. Questo ha reso da una parte un vantaggio alle aziende con l’apertura di nuovi mercati, dall’altro lato spesso la domanda, soprattutto per i beni di lusso, era superiore all’offerta. Un mercato ghiotto per i prodotti contraffatti. Sono le bottiglie di Sassicaia e Brunello di Montalcino quelle prese sotto mira. Vini rimarchiati come Chianti Classico invece, durante le analisi svolte, hanno rilevato solo il 5% del contenuto conforme al prodotto originale. I formaggi hanno una storia a se. Parmigiano Reggiano e Grana Padano prodotto con latte di dubbia provenienza e con stabilizzanti e conservanti non ammessi dalla Comunità Europea. I due sono i prodotti più contraffatti nel mondo, con nomi che la dicono lunga: Parmesan, Reggianito, Reggiano e Parmesano.

I casi più eclatanti della pirateria e della contraffazione.

La casa d’aste più famosa al mondo, Christie’s, è stata citata per danni da Vekselberg, miliardario russo, per un totale di 1,7 miliardi di sterline. Nello specifico il russo ha acquistato un falso Kustodiev nel 2012.
L’italiano Antonio Giuseppe Chichiarelli era il titolare della galleria d’arte di Viale Marconi a Roma. Fino a che non fu scoperto sembrava un intellettuale d’arte. In realtà era un ottimo falsario, i suoi soggetti preferiti erano i De Chirico ed era appartenente alla banda della Magliana.
Schermidore e vincitore della medaglia di bronzo alle olimpiadi, l’olandese Leonardus fu un falsario eccellente dei quadri di Van Gogh.
Nel 2013 in Italia è stata sequestrata una Ferrari tarocca. I militari, dopo un’attento controllo hanno notato che sotto il cofano della Ferrari 430 Scuderia invece si celava una ford cougar perfettamente modificata. Dal cofano posteriore si intravedeva il motore, ma era solo una replica in legno e plastica. Il motore infatti alloggiava nel vano anteriore.
I profumi sono tra i prodotti più taroccati. E’ stata smantellata un’organizzazione che allungava il profumo originale con acqua e alcool. Il concentrato era pari al 10% del prodotto originale, anche se il packaging era contraffatto alla perfezione.

I nomi dei prodotti contraffatti che fanno sorridere

Dalle Hogan alle Logan, polo marchiate Lacroste, scarpe Addas. Non c’è un marchio che non sia stato taroccato, come dimostra questa raccolta del Corriere della Sera. Uno dei saponi più famosi diventa Neutro Rubens, mentre il Parmigiano diventa Parmesan. Dall’abbigliamento al cibo per il marchio Dolce & Banana, mentre le scarpe portano il nome proprio Mike. La Play Station diventa Poly Station, in alcuni casi anche Pop Station, quindi il Game Boy diventa Game Child. La Microsoft invece ha un rivale, la Michaelsoft, e cosi anche Windows ha un antagonista, Binbows. E dato che con la carta di credito si paga, un ristorante ha pensato bene di chiamarsi Masterbeef con lo stesso logo di Mastercard. Channel non è un canale televisivo, bensì il tarocco della nota marca Chanel, così come Lorex non è un anagramma di Rolex.

Il museo della contraffazione

Dopo aver visto la Torre Eiffel, il Louvre e Notre Dame, a Parigi c’è il Museo della contraffazione. La nota simpatica è che il museo è stato collocato in rue de la Faisanderie, che in francese significa anche mascalzone. In questo museo c’è di tutto. Giocattoli, parti di auto, orologi e penne usb, abiti e monili, scarpe e computer. I primi prodotti contraffatti risalgono al 200 a.C. Sono tappi utilizzati per il trasporto del vino tra Gallia e Italia. Ogni tappo aveva sopra il marchio del viticoltore, e i tappi contraffatti ne usavano i marchi per approfittare del successo commerciale di qualcun altro.

Il mercato dei farmaci contraffatti

Oltre al danno economico per le parti commerciali, il mercato dei farmaci contraffatti rappresenta un pericolo reale per la salute. Si stima che il mercato dei farmaci contraffatti ha un valore equivalente al 10% del mercato totale. 25 milioni sono i farmaci sequestrati dall’Interpool solo a settembre 2017. In particolare la contraffazione dei farmaci avviene in diversi modi. Può riguardare i principi attivi del farmaco, ovvero possono essere completamente omessi, essere presente in maniera inferiore o superiore. Inoltre le confezioni possono riportare date di scadenza e diciture contraffate. Infine, possono essere contraffatte le formule del farmaco, introducendo sostanze alle volte anche tossiche. I farmaci più contraffatti sono quelli per la cura alle disfunzioni erettili, quelli legati alla perdita del peso oppure anabolizzanti ed integratori.