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Come scegliere il trapano giusto

Il trapano è il migliore amico dell’uomo che si affida al fai da te o al bricolage, dunque non può assolutamente mancare nella “squadra” degli utensili, anzi, il trapano è il caposquadra, se non il prìncipe degli “attrezzi”.
Tutti almeno una volta nella vita si sono cimentati nella foratura di legno, ferro e subito, l’amico fidato si è rilevato essenziale.
Quale può essere considerato il miglior trapano in circolazione? Probabilmente, questa è la domanda più sbagliata da porre, la domanda corretta è: quale risulta essere il trapano adatto, da avere assolutamente in casa, per ogni tipo di necessità?

Alimentazione: corrente o batteria?

La scelta del trapano in base all’alimentazione investe più sfere di valutazione e dunque non deve assolutamente essere l’unico metro di valutazione per la scelta dell’utensile desiderato.
Il trapano a corrente, e dunque con filo, risulta essere più scomodo dal punto di vista della versatilità e dalla libertà di movimento che offre all’utilizzatore, diversamente da quello alimentato a batteria (dunque asportabile per il caricamento), che ci libera da quel fastidioso cavo che ciondola davanti agli occhi nelle delicate fasi di foratura.
Per quanto concerne l’efficienza della foratura, il trapano a filo risulta migliore in termini di efficacia e qualità della foratura in quanto garantisce una potenza maggiore e soprattutto costante (merito della rete elettrica) rispetto ai modelli a batteria.
Va comunque sottolineato il fattore durabilità nel tempo, il trapano a filo ha una vita lunga (molti figli hanno ricevuto in eredità il trapano paterno) mentre il trapano a batteria subisce l’utilizzo frequente a causa della fase di carico e scarico della pila, inducendola ovviamente ad usura.
E’ doveroso segnalare però che negli anni l’evoluzione tecnologica ha investito anche il settore dei trapani, infatti, nel caso dei trapani a batteria, sono stati fatti passi da gigante per quanto riguarda le contenute dimensione ed il peso della batteria, la capacità di carica e l’autonomia della pila.
Sono ormai lontani i tempi in cui il nostro trapano a batteria passava più tempo in ricarica che al lavoro, soprattutto grazie allo sviluppo della tecnologia “brushless” (senza spazzole, assenza di sfregamento) che, aumentando la potenza di foratura, limitando l’assorbimento di corrente e dunque aumentando notevolmente l’autonomia della pila riduce sensibilmente il gap con i trapani alimentati a corrente.

Trapano avvitatore o trapano a percussione?

“Dimmi cosa vuoi fare e ti dirò che trapano scegliere” è un po’ questo il quesito da rivolgersi in fase d’acquisto in quanto la scelta del prodotto dipende dal lavoraccio che il nostro utensile dovrà svolgere.
E’ una regola sacra nel mondo dell’utensileria, dal fai da te agli impieghi professionali, che per ogni lavoro esiste uno specifico utensile.
Quindi un avvitatore vivrà per avvitare viti e perni, un trapano per forare muratura o ferro.
Invece no, a rompere gli schemi è stata una perfetta fusione delle due necessità di utilizzo in un unico utensile: il trapano avvitatore.
Scegliere un trapano avvitatore vuol dire prediligere un utensile che si presti ad ambedue le finalità, trovandoci ad maneggiare un “giravite automatico” capace, con un semplice cambio di punta e di un selettore, di poter forare ferro, legno e mattoni (non troppo spessi e resistenti!).
Se invece si desidera un utensile “puro”, destinato a rendere una groviera ogni parete o materiale, è necessario prediligere un trapano a percussione, capace di forare mattoni pieni, forati e cemento, senza la minima difficoltà.

Prezzo: convenienza e qualità

Il prezzo è un ottimo metro di valutazione del trapano e, ovviamente, prenderemo in considerazione il rapporto prezzo/notorietà brand. Infatti non è una questione di “moda” il fatto che nel vasto oceano di prodotti in commercio, sono pochi i brand che possono vantare una consolidata esperienza e fregiarsi del titolo di “leader”.
Si può dichiarare con estrema certezza, che il prezzo del trapano Makita sia il riflesso della sua potenza di foratura, della qualità dei materiali scelti per costruire l’utensile, della durata nel tempo, della efficienza e versatilità ed addirittura del comfort in fase di utilizzo.
Il brand invece, a differenza di tanti altri prodotti, non costituisce una notevole “aggravante” del prezzo finale, garantisce invece la qualità del prodotto. Ciò non significa che i brand più diffusi siano gli unici a cui affidarsi, in realtà la notorietà del brand, l’esperienza dell’azienda nel settore ed il continuo sviluppo di nuove tecnologie, assicurano all’utilizzatore finale un prodotto ideale.

Dopo queste precisazioni possiamo tornare alla domanda iniziale, che ora ha senso “Quale potrebbe essere il trapano ideale? ” Risposta semplicissima: il trapano ideale è il trapano che ti serve!
Tutto dipende dal “tipo di lavoratore”: per bricolage e piccoli lavori di fai da te (ferro e legno) un ottimo trapano avvitatore a batteria sarà un fedele compagno di squadra, se invece ci si cimenta anche in lavori un po’ più importanti (muratura e mattoni) o professionali, il trapano a percussione (rigorosamente a filo) sarà impavido nello svolgere il proprio lavoro.
Lo stesso discorso vale per le punte che andranno a comporre la “cartucciera” della nostra arma da lavoro, rispettando religiosamente la loro vocazione. Un utilizzo sconsiderato delle punte e quindi un mancato rispetto della loro finalità, certamente le danneggerà e probabilmente toccherà la stessa sorte alla superficie da forare.
I capisaldi della scelta dell’ “ideal-trapano” dunque saranno: finalità, utilizzi più frequenti, brand affidabile, comfort e soprattutto, prezzo non troppo contenuto.