Inutile dire quanto sia importante conoscere le frese per la fresatrice verticale, di seguito vedremo quali sono, in che modo si differenziano e qual è più opportuno scegliere per intraprendere la giusta lavorazione e ottenere risultati impeccabili.
Quando si sente parlare di frese, fresatrici, banchi per fresa spesso si va in confusione e non sempre si conoscono tutti questi termini, talvolta anche più tecnici. In questo articolo tenteremo di fare un po’ di chiarezza.
Passo dopo passo, un po’ alla volta, è possibile scoprire questo mondo fatto di passione e conoscere i significati dei termini tecnici. Iniziando, per esempio dalla definizione di “Frese per fresatrice verticale”.
Differenza tra fresatrice verticale e fresatrice orizzontale
È fondamentale prima differenziare la fresatrice verticale da quella orizzontale.
Quella orizzontale assomiglia a una sega circolare di grandi dimensioni ed è utilizzata per spianare, eseguire fessure, incavi e tasche continue. Ideale anche per essere installata in catena e realizzare un sistema di produzione.
La fresatrice verticale è quella che permette una lavorazione, appunto, verticale, imprimendo la forza sulla fresa in maniera verticale, perpendicolare all’asse, la lavorazione può essere eseguita tenendo la fresatrice dall’alto con due mani, o sotto al banco fresa.
Vari tipi di frese per fresatrici verticali
Come sempre ogni utensile è utile per una lavorazione differente e fare in modo che il risultato raggiunto si qualitativamente elevato.
Ciò che principalmente cambia nel caso delle fresatrici verticali è la potenza del motore e il consiglio è quello di non risparmiare, cioè meglio una fresatrice che monta una fresa da 12 mm, anche se richiede più potenza, ma essa può essere sostituita dalla fresa da 8 mm, ciò permetterà comunque di risparmiare sulla potenza, ma avrete tra le mani un utensile più versatile e qualitativamente più elevato e duraturo nel tempo.
L’ideale sarebbe che la fresatrice supportasse circa 2400 w di potenza e avesse la possibilità di essere montata sotto o sopra al banco di lavoro, che abbia, inoltre, di serie la pinza da 12 o 12,7 mm, come abbiamo già detto, ciò permetterà di avere un attrezzo più robusto, ideale per lavorazioni pesanti, prolungate o a contatto con legni o materiali più duri.
Quali sono le frese per fresatrice verticale
Le frese per fresatrice verticale manuali in widia, chiamato anche metallo duro, che hanno l’attacco da da 6 mm, 8 mm o da 12 mm. In questa tipologia di frese possiamo contraddistinguere due grandi categorie, che sono le frese diritte e le frese sagomate.
Quando parliamo di frese diritte intendiamo quelle che hanno due taglienti e sono utilizzate per realizzare dei canali e delle scanalature utili per le giunzioni, per esempio, oppure per eseguire dei rifili, che consistono nel pulire il bordo, se sono provviste del “cuscinetto”.
Quando parliamo di frese sagomate intendiamo quelle che presentano una sagoma, appunto, quindi un disegno nel tagliente, che permette di effettuare lavorazioni particolari e sono utilizzate per fare il raggio, lo smusso, la giunzione a coda di rondine o qualche profilo in particolare, come per esempio i bordi delle porte, le cornici dei quadri, la realizzazione dei corrimano e tante altre lavorazioni più tecniche.
Un consiglio importante è quello di verificare se le frese acquistate sono rivestite di BLK, una pellicola protettiva, utile a favorire lo scorrimento della fresa, evitando che a essa rimangano attaccati dei residui di colla, oppure pezzettini di legno o altre sostanze, che comporterebbelo la corrosione del materiale.
Ecco un accorgimento, attenzione, alle frese economiche, che non solo non sono provviste di questa pellicola ma sono semplicemente colorate, ciò non garantisce nè la maggiore durata nel tempo nè la migliore resa della lavorazione, che risulterà meno “pulita”.