Capita in tutti i contesti di fornire delle istruzioni sulle cose da fare e sul come eseguirle e la persona che dovrebbe compierle fa di testa sua, non assolve correttamente al proprio compito. Un esempio si rintraccia nel rapporto tra genitori e figli, ma il concetto trova spazio anche nel rapporto tra datore di lavoro e dipendenti, ma qui per fortuna con i servizi di mystery shopping di Ca.St Group mirato si ha un controllo maggiore di ciò che accade quando il capo non c’è.
Ed è proprio quest’ultimo aspetto su cui vogliamo concentrarci perché l’attività menzionata è una valida soluzione per avere un riscontro oggettivo circa l’operato dei propri dipendenti in maniera naturale, senza cioè mettere in soggezione i lavoratori che potrebbero sentirsi alle strette, e in maniera efficace e misurabile. In Italia abbiamo tante piccole imprese, è vero, ma abbiamo la fortuna anche di vedere nel nostro territorio delle medie e grandi imprese che hanno più filiali in varie zone. In questi casi è più difficile verificare che tutti svolgano il proprio compito, o che lo svolgano come è stato loro richiesto ed ecco che si rendono necessarie delle strategie specifiche, come il già citato mystery shopping per esempio.
Agenzie di comunicazione come Ca.St Group hanno fatto di quest’attività il loro cavallo di battaglia e rappresentano l’intermediario ideale tra le aziende e i lavoratori, dove per lavoratori intendiamo i clienti misteriosi che vanno ad intervistare e monitorare il comportamento dei commessi. Sì perché l’attività di mystery shopping si sposa bene nelle attività di commercio, ristorazione eccetera che sono rivolte al pubblico. Infatti, per chi ancora non conoscesse questo tipo di lavoro, perché si configura infatti come un lavoro a tutti gli effetti e va quindi svolto con serietà e con la massima attenzione, si tratta di fingersi clienti, da qui l’aggettivo “misterioso”, e valutare l’operato degli addetti alla vendita, nonché talvolta della disposizione dei prodotti, dell’allestimento delle vetrine e molto altro ancora.
Le aziende che hanno più punti vendita sparsi nel territorio devono coordinare la loro immagine e le aziende madri impartiscono quindi le direttive annuali e mensili circa gli obiettivi da raggiungere, ma circa anche gli allestimenti e i modi di porsi nei confronti dei clienti, dal momento in cui fanno il loro ingresso nel negozio fino a quando vanno via. Un cliente che entra in una profumeria a Milano deve poter rivivere la stessa esperienza in una profumeria del medesimo gruppo a Roma per esempio. Questo come può esser possibile? Monitorando appunto i dipendenti senza che loro sappiano di essere controllati. Possiamo dire che è normale che in presenza dei propri superiori una persona stia “sugli attenti”, quindi i controlli sporadici dei vertici aziendali non sono utili per valutare l’andamento reale delle cose in un punto vendita. Servono appunto delle visite misteriose continue, svolte possibilmente da persone diverse e accuratamente istruite, cosa di cui si occupano proprio le agenzie, al pari della relazione finale che tiene di conto di tutte le visite e fornisce un chiaro risultato per ogni aspetto oggetto di analisi.