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Cbd e metabolismo, qual è la relazione che li unisce

Sempre più spesso ci si interroga sulle proprietà e i benefici per l’organismo di una sostanza troppo a lungo sottovalutata: il Cbd. Stiamo parlando del cannabidiolo, un metabolita della cannabis sativa, il quale è in grado di offrire effetti positivi – non psicoattivi né psicotropi – in relazione a un ampio spettro di situazioni.

Le potenzialità del Cbd sono anche terapeutiche e la scienza si sta infatti sempre di più interrogando in merito ai suoi possibili, futuri e virtuosi impieghi per la salute. Già sappiamo che offre benefici in caso di malattie della pelle (per esempio la sua assunzione contrasta i sintomi tipici della rosacea e le dermatiti), inoltre è un perfetto antistress e agisce da ansiolitico contro il ‘logorio della vita moderna’. Esistono prodotti pensati per il benessere della vita di coppia, per la routine degli sportivi e per la meditazione che ne fanno l’ingrediente chiave. Gli effetti del Cbd sono:

  • antidepressivo,
  • analgesico,
  • energizzante,
  • antiossidante,

Per quanto riguarda poi i rapporti con il nostro metabolismo, sarà interessante sottolineare come il Cbd abbia degli effetti sorprendenti in relazione ad esso. Per prima cosa, studi sulle cellule grasse immature hanno dimostrato come vi sia un effetto diretto in relazione all’imbrunimento del tessuto adiposo.

Il Cbd va a stimolare geni e proteine che ricoprono un ruolo di primo piano nell’aumento della scomposizione dei grassi. Inoltre, va ad agire sull’azione dei mitocondri, aumentando la capacità del corpo di bruciare le calorie. Il grasso ‘bruno’ – diversamente da quello bianco, che si ritiene connesso al rischio di diabete e complicazioni cardiache – è potenzialmente in grado di favorire una riduzione del peso. Il Cbd risulterebbe in grado di andare a convertire il grasso bianco in grasso bruno ‘buono’.

Quali sono i legami con il Sistema endocannabinoide (SEC)

Non si può fare riferimento al rapporto tra Cbd e metabolismo senza analizzare il Sistema endocannabinoide (SEC) e le sue implicazioni in questo senso. Il SEC è il ‘mezzo’ attraverso il quale il Cbd riesce a interagire con il corpo, stimolandone i relativi recettori. Questi ultimi, assieme a enzimi metabolici e segnalatori chimici, lo compongono nella sua complessità. Il Sistema endocannabinoide si lega a doppio filo con alcune funzioni metaboliche essenziali come quella del trasporto dei nutrienti e dello stoccaggio dell’energia (si ritiene, inoltre, che potrebbe essere implicato anche in relazione alla modulazione di insulina).

La cannabis va a influire sul metabolismo suscitando appetito, inoltre va a stimolare altre zone del nostro corpo che si legano all’azione metabolica, per esempio i muscoli e l’apparato digerente ma non solo. Il SEC compie le medesime azioni naturalmente, attraverso due cannabinoidi endogeni ovvero anandamide (definita la ‘molecola della beatitudine’) e 2-AG. Questi ultimi vanno a interfacciarsi con due diverse tipologie di recettori, i quali sono presenti in vari punti dell’organismo.

Gli sviluppi nel campo della ricerca sono continui

Ovviamente, come per tutte le cose, bisogna tenere presente che una stimolazione eccessiva è da sconsigliare, se si vuole evitare di ottenere risultati opposti (eccesso di grassi, pressione alta) a quelli desiderati. E’ stato dimostrato come il Cbd sia in grado di influenzare in modo diretto il metabolismo, attraverso una varietà di meccanismi naturali. Ad ogni modo, la ricerca non si ferma mai e anzi sono sempre più approfonditi oltre che diffusi nel mondo gli studi che puntano a dimostrare l’effettivo impatto di questo cannabinoide sull’organismo (e, in particolare, sul nostro Sistema endocannabinoide). I risultati che verranno si andranno con il tempo a sommare a quelli che sono già a disposizione, offrendo così una mappa sempre più completa dei benefici che è possibile intercettare attraverso l’assunzione di questa particolare sostanza.