Barche, natanti, patenti per la guida: un tema che appare abbastanza confuso, molte persone con la passione del mare – o che in vacanza vorrebbero approfittare per fare un giro in barca – non sanno quando è necessario avere un patentino per poter condurre un’imbarcazione.
Bisogna sapere che in Italia, sotto questo punto di vista, siamo agevolati: la legge infatti consente di condurre una barca di 10 metri senza immatricolazione e senza patente, questo è un vero unicum nel diritto nautico a livello internazionale.
Tutto dipende dal fatto della classificazione: natante è considerata ogni barca con la lunghezza dello scafo da 0 a 10 metri. Questo vuol dire che in Italia esistono delle barche che si possono guidare senza patente, ma quali? E soprattutto quando? C’è bisogno di fare un po’ di chiarezza. A livello teorico, infatti, sembra tutto molto semplice ma poi ci sono sempre dei dubbi che possono emergere.
Vogliamo quindi darvi qualche chiarimento su quando è possibile guidare una barca senza bisogno di patente, e quando no: ecco tutto quello che dovete sapere sul punto.
Quando posso guidare una barca senza patente?
Quando è possibile guidare una barca anche senza avere la patente nautica? Come abbiamo accennato, la legge italiana considera ‘natante’ ogni barca con la lunghezza dello scafo di massimo 10 metri.
Il natante non deve essere immatricolato: è considerato un bene mobile, in sostanza come se fosse una bicicletta, quindi non deve avere una targa. Se il motore della barca ha una potenza inferiore a 40 cv, o 30 kilowatt, non c’è neppure bisogno di avere la patente per guidarla, purché si stia entro le 6 miglia dalla costa. Se si esce dalle 6 miglia dalla costa, è necessaria la patente, anche se il natante è sotto i 10 metri di scafo e sotto la potenza indicata.
Tutto chiaro quindi: una volta che si sceglie un modello di imbarcazione che rientri nei limiti di legge, ovvero sia un natante, è possibile condurlo senza patente, ma sempre entro le sei miglia dalla costa, che equivalgono circa a 11 km dalla costa. Oltre a questo limite è necessaria e quindi obbligatoria la patente nautica a prescindere dalla motorizzazione della barca.
A ciò aggiungiamo che i natanti non immatricolati possono viaggiare entro le 12 miglia dalla costa (ovviamente come abbiamo appena detto, per uscire dalle 6 miglia dalla costa occorre comunque una patente).
Si può navigare oltre i limiti indicati, solo se si ha una certificazione d’altura.
Inoltre anche se si tratta di un natante che si può guidare senza patente, bisogna tenere la documentazione richiesta a bordo: la dichiarazione di potenza (che viene rilasciata dal produttore), il certificato di omologazione CE, una polizza RC per coprire la responsabilità in caso di danni a terzi (se la barca ha un motore).
Minorenni e guida senza patente
Anche i minorenni, con qualche regola, possono condurre un natante con i limiti visti.
Questo limite vale per persone che abbiano compiuto almeno 16 anni, entro i 6 miglia dalla costa; da 18 anni si può navigare entro le 12 miglia se la barca è omologata.
Per le imbarcazioni con lunghezza fra 10 e 24 metri è necessario aver compiuto almeno 18 anni di età.
Per i natanti a vela con superficie velica, superiore a 4 metri quadrati e con unità a remi, il limite di guida è di minimo 14 anni.
Non è previsto alcun limite d’età per partecipare ad attività di istruzione, come quelle effettuate dalle scuole di avviamento nautico, o per allenamento o attività agonistica purché ci sia sempre la responsabilità della scuola e sussista per i partecipanti l’assicurazione civile per danni causati a persone o a oggetti.